Ospedale Aversa, nuovo varco pedonale su via Gramsci

di Nicola Rosselli

Nuovo varco e nuove strisce pedonali per l’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa. In attesa che il più importante nosocomio della provincia, dopo il “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, veda finalmente terminare i lavori di ristrutturazione che, di fatto, lo hanno privato della stragrande maggioranza dei posti letto relativi alla chirurgia. Il nuovo varco pedonale, aperto su via Gramsci, consentirà a quanti dovranno recarsi nell’ospedale di evitare il lungo giro che si era costretti ad effettuare sino ad oggi.

Da segnalare anche le nuove strisce pedonali che rappresentano un segnale importante nel campo della sicurezza stradale, tenuto conto della pericolosità di via Gramsci dove, non a caso, qualche settimana fa si è verificato un incidente stradale mortale che ha provocato la morte di un quindicenne di Casaluce. Il problema centrale del Moscati rimane, però, il Pronto soccorso con le sue carenze di personale, sia medico che infermieristico, con le attese anche di sei, sette ore dei pazienti che vi arrivano anche con un codice giallo. Attese che spesso hanno portato ad atti, sempre ingiustificati, di violenza contro gli addetti al pronto soccorso. Un problema che nuove strisce o nuovi ingressi non serviranno a risolvere. Il pronto soccorso del presidio ospedaliero normanno, che accoglie annualmente un numero di pazienti inferiore solo a quello del “Cardarelli” di Napoli, continua ad essere il brutto anatroccolo che non riesce a diventare cigno.

Il “Moscati”, in particolare, non è solo punto di riferimento per i 19 comuni dell’Agro Aversano, ma anche per quelli che sono a cavallo delle province di Napoli e CasertaSant’Antimo e Giugliano compresi – nonostante la presenza di nosocomi nei propri territori. «Ciclicamente – ha dichiarato il primo cittadino Alfonso Golia – si ripropone alla nostra attenzione il tema Moscati. Da un lato abbiamo l’Asl di Caserta che sta investendo molto sul lato infrastrutturale, con lavori completati e in corso in vari reparti, dall’altro la carenza di personale che solo l’uscita dal commissariamento della sanità può consentire di superare». Di fatto, il nuovo direttore generale dell’Asl di Caserta, dalla quale il “Moscati” dipende, ha ereditato un ospedale allo sbando. Da poco più di un mese è cambiato anche il direttore sanitario. Angela Maffeo, che era stata osteggiata da alcune organizzazioni sindacali perché non avrebbe avuto i titoli, dopo due anni, ha lasciato il posto a Bruno Tornincasa che, per ottenere miglioramenti, sta puntando sulla spirito di corpo degli addetti al presidio e spera in una rapida conclusione dei lavori di ristrutturazione attualmente in atto.

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