All’alba dello scorso 20 novembre, tra Castel Volturno (Caserta) e Palermo, e presso le case circondariali di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e Civitavecchia (Roma), i carabinieri della stazione casertana di Grazzanise hanno dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di nove indagati, tutti immigrati africani e gravemente indiziati, a vario titolo, di numerose condotte di detenzione, spaccio ed importazione, anche in concorso, di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed eroina. Si tratta dei nigeriani Victor Dike, 30 anni; Rueben Ogobuchi, 27; Frank Iloegbunam, 26; e Lucky Ebinum, 34; del ghanese Kubaena Gyapong, 28; del sudanese Hami Osman Busg Abdu, 44, e del gambiano Baboucarr Faye, 53.
Il provvedimento pre-cautelare costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa, diretta dalla Procura e condotta dai carabinieri di Grazzanise, dal mese di novembre 2018 ad oggi, essendo stato riscontrato un allarmante fenomeno di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti all’esterno di un complesso immobiliare denominato “Palazzi Grimaldi”, ubicato a Castel Volturno. Le indagini sono state condotte attraverso la captazione di conversazioni telefoniche i cui contenuti hanno trovato riscontro nelle dichiarazioni rese dagli acquirenti nonché nei sequestri ed arresti in flagranza, operati a conclusione di mirati servizi.
In tal modo, si e giunti ad accertare l’identità degli odierni indagati a carico dei quali e stato raccolto un grave quadro indiziario, univoco e concordante, in ordine alla realizzazione di molteplici episodi di detenzione e cessioni di sostanze stupefacenti (complessivamente 94) nei confronti di acquirenti provenienti dalla provincia di Caserta e Palermo. Sono stati inoltre cristallizzati tre episodi (di cui due tentati) di introduzione illecita dal Kenya di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo eroina. Al riguardo, nel corso dell’attività investigativa, a riscontro delle conversazioni registrate, sono stati effettuati tre arresti in flagranza di reato di corriere ovulatori, provenienti dall’Africa e giunti presso gli scali aeroportuali di Palermo e Roma, attività questa che ha consentito di sottoporre a sequestro 125 ovuli, dal peso complessivo di 1.572 grammi.
I contenuti delle conversazioni captate, che avvenivano attraverso un linguaggio criptico ma facilmente decodificato anche tramite le risultanze dei riscontri investigativi effettuati (le sostanze stupefacenti veniva indicate facendo ricorso ai termini “roba”, “quella chiara”, “quella scura”, “quella italiana”, “quella africana”), hanno consentito di appurare e fotografare le modalità con cui gli indagati portavano avanti l’attività illecita, ovvero è stato possibile risalire sia al dato qualitativo della sostanza stupefacente, visto che le cessioni avevano ad oggetto involucri di cocaina ed eroina rispettivamente per un importo che variava, a seconda dei grammi, dai 20 ai 40 euro. E’, inoltre, emerso che parte degli indagati, prima della partenza del corriere “ovulatore” si assicuravano che il viaggio venisse propiziato da un sedicente “mago”, domiciliato in Africa, con cui scambiavano informazioni sui luoghi e le modalità del tragitto da compiere. Eseguito anche un sequestro preventivo d’urgenza dell’area retrostante il complesso immobiliare, tuttora luogo di spaccio.