E’ ancora molto diffusa l’illecita pratica, soprattutto in ambito universitario, di fotocopiare testi didattici ed opere letterarie o di acquistare direttamente l’intero libro già riprodotto da parte di librerie compiacenti che offrono il servizio “tutto compreso” ad un prezzo ovviamente inferiore rispetto a quello di copertina, spesso “in nero” e in ogni caso senza corrispondere alcun compenso agli editori. A volte vengono utilizzate semplici fotocopiatrici per riprodurre il testo dall’originale, ma sempre più frequentemente si tratta di un’attività organizzata che si serve di computer collegati in rete, hard disk con centinaia di titoli disponibili, stampanti laser di ultima generazione, laboratori occultati in ambienti sorvegliati.
La legge in materia di diritti d’autore consente, invece, la riproduzione di opere dell’ingegno pubblicate per la stampa esclusivamente “per uso personale” del cliente, previo pagamento di un compenso forfettario che ciascun punto di riproduzione deve corrispondere alla Siae. In ogni caso, la norma non consente di fotocopiare l’intero volume, ma solo una parte minima, non superiore al 15% dell’opera, senza alcuna possibilità di frazionare l’ordine per eludere il divieto.
Le Fiamme gialle sono quindi impegnate anche nella repressione di questo specifico illecito, nell’ambito della più ampia strategia di contrasto tesa alla tutela dei marchi, dei brevetti e dei diritti d’autore in genere. In particolare, nel corso del 2019, i reparti dipendenti dal comando regionale Campania della Guardia di finanza hanno eseguito decine di interventi nello specifico settore, che hanno portato alla denuncia di 16 responsabili e al sequestro di 763 testi illecitamente riprodotti, 34.779 file in formato pdf contenenti testi universitari, 49 pen drive, 4 fotocopiatrici, 7 personal computer e 3 hard disk.
Anche i finanzieri del comando provinciale di Caserta hanno contribuito a questi risultati sequestrando all’inizio dell’anno più di 160 libri di testo fotocopiati per intero, relativi soprattutto alle materie di diritto pubblico e tributario, finemente rilegati e venduti agli studenti universitari alla metà (o anche meno) del prezzo di copertina. Per ogni copia rinvenuta è stata applicata una sanzione amministrativa di circa 103 euro. La violazione del diritto d’autore danneggia gli autori ma anche l’intero mercato librario, sottraendo opportunità di sviluppo e di lavoro alle imprese e ai professionisti che rispettano le regole, che possono trovare, sempre, nella Guardia di Finanza un sicuro punto di riferimento.