Spari al giornalista De Michele, Le Iene a Succivo per la vicenda del campo sportivo

di Redazione

L’inviato de Le Iene, Silvio Schembri, ha incontrato Mario De Michele, il giornalista originario di Cesa (Caserta), che ha denunciato di essere rimasto vittima, giovedì 14 novembre, di un agguato alla periferia di Gricignano, mentre era in auto nella cosiddetta “Zona Nato”, nelle vicinanze della cittadella americana Us Navy (leggi qui). Quattro i fori provocati da colpi d’arma da fuoco trovati sull’abitacolo della vettura di De Michele. Le modalità della sparatoria, con i proiettili esplosi ad altezza d’uomo, hanno spinto gli inquirenti a servirsi delle modalità operative usate per le indagini antimafia.

Raccontando la dinamica dell’episodio in un servizio andato in onda il 26 novembre su Italia1 (guarda il video), proprio sul luogo in cui si è verificato, dove si era recato per una segnalazione riguardante delle presunte lottizzazioni abusive, De Michele ha spiegato che, dopo l’arrivo di un’auto con a bordo due uomini, uno di loro, quello seduto sul lato passeggero, si sporgeva dal finestrino e, pistola in pugno, sparava diversi colpi, frontalmente, ad altezza uomo, sul parabrezza dell’auto del cronista. “Per venti centimetri non mi ha colpito. Uno dei proiettili ha sfondato il lunotto posteriore dell’auto, conficcandosi nel poggiatesta del passeggero: se ci fosse stato qualcuno con me, quel giorno, sarebbe morto”, racconta il giornalista.

“Non nego di avere avuto paura ma, come diceva Giovanni Falcone, ‘con la paura bisogna convivere ma non bisogna farsi condizionare’”, dice De Michele, che sembra non avere dubbi: “E’ stata una spedizione punitiva che va ben oltre l’intimidazione, volevano uccidermi. Ho trattato di alcuni intrecci tra camorra e istituzioni locali”, come ad Orta di Atella, comune della zona di recente sciolto per infiltrazioni della criminalità. Appena tre giorni prima dell’episodio di Gricignano, il giornalista aveva subìto un’altra aggressione, alla periferia di Sant’Arpino, quando due persone in sella ad uno scooter lo avevano bloccato e preso a schiaffi, colpendo la fiancata della sua auto con una spranga: “Avevano il volto travisato da caschi integrali, la targa coperta, se mi chiedi se è un episodio di matrice camorristica ti dico sì, al 100%”, racconta ancora il cronista casertano. Uno dei due aggressori a un certo punto gli diceva: “Per colpa tua il consiglio comunale di Orta di Atella è stato sciolto per camorra e la devi smettere di scrivere sul campo sportivo di Succivo”.

E proprio quest’ultima vicenda, quella di Succivo, secondo De Michele, potrebbe avere giocato un ruolo importante in queste minacce. Un piccolo stadio comunale, i cui lavori sono iniziati 15 anni fa e mai terminati. Recentemente il Comune ha deciso di indire una gara di appalto per terminarne la realizzazione, per un valore di 1,2 milioni di euro. “La gara – spiega De Michele – viene vinta da una ditta che è composta da cognate e cognati del locale assessore allo Sport e io l’ho scritto sul mio sito”. Ad un’altra gara per la gestione dello stadio poi partecipa una sola ditta, legata ad un’associazione “il cui vicepresidente – sottolinea il giornalista – nel 2018 era il fratello dello stesso assessore”. E così l’inviato de Le Iene è andato dal sindaco di Succivo, Gianni Colella, a chiedere spiegazioni. Secondo il primo cittadino la criminalità non avrebbe interesse su quella vicenda: “Queste persone non sono andate da De Michele per il campo sportivo di Succivo. Sono convinto che su questo campo gli atti amministrativi sono tutti regolarmente legittimi. Penso sia stato un depistaggio”.

Poi Colella aggiunge: “L’assessore è stato talmente una persona perbene che nel momento in cui i fratelli sono risultati vincitori della gara è venuto da me e mi ha chiesto di uscire dalla giunta. Domani abbiamo addirittura un Consiglio comunale nel quale diamo piena solidarietà a De Michele. Succivo con la camorra non c’entra niente e se qui ci sono dei camorristi sono dei pezzi di merda”. Ma l’assessore coinvolto in questa vicenda, raggiunto telefonicamente, nega di aver rassegnato le dimissioni, anzi chiarisce di aver subìto la revoca dell’incarico in giunta. Schembri, quindi, ritorna dal sindaco di Succivo per capire dove stia la verità, ma non riesce a convincerlo a chiamare l’ex assessore per chiarire. “Secondo me in questa vicenda c’è altro”, aggiunge laconico De Michele. GUARDA IL VIDEO DE LE IENE (CLICCA QUI) 

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