Spari contro auto del giornalista De Michele, indaga la Dda. Arriva l’abbraccio del ministro Bonafede

di Redazione

Sull’agguato a colpi d’arma da fuoco contro il giornalista casertano Mario De Michele indaga la Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Come riportato ieri, il direttore del sito “Campanianotizie”, originario di Cesa, ha denunciato di essere rimasto vittima giovedì scorso di un agguato alla periferia di Gricignano, mentre era in auto nella cosiddetta “Zona Nato”, nelle vicinanze della cittadella americana Us Navy (leggi qui). Quattro i fori provocati da colpi d’arma da fuoco trovati sull’abitacolo della vettura di De Michele. Le modalità del fatto, con i proiettili sparati ad altezza d’uomo, spingono gli inquirenti a servirsi delle modalità operative usate per le indagini antimafia.

I carabinieri del Gruppo di Aversa hanno acquisito immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona in cui si è verificato l’episodio. Da quanto si apprende, il cronista si trovava in quell’area con l’intento di fare un’inchiesta su una presunta speculazione edilizia relativa ad un terreno. Al momento i carabinieri non hanno trovato testimoni che abbiano assistito all’agguato denunciato dal cronista che, solo pochi giorni, aveva riferito di essere stato vittima di un’aggressione sul territorio tra Cesa e Sant’Arpino, quando due ignoti in sella ad una moto lo avevano bloccato mentre era in auto, fatto scendere dall’abitacolo e minacciato per “aver fatto sciogliere l’amministrazione di Orta di Atella” e di seguire la vicenda del “campo sportivo di Succivo”, per poi danneggiare la vettura con un bastone (leggi qui). Altre minacce, tra cui un’aggressione ad Orta e dei proiettili spediti in una busta, furono denunciati dal giornalista nel luglio dello scorso anno (leggi qui).

Intanto, da più parti giungono messaggi di solidarietà nei confronti di De Michele. Dopo i vertici dell’Ordine dei Giornalisti e delle organizzazioni sindacali di categoria, nazionali e locali, parole di vicinanza vengono espresse del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: “La voce di un giornalista che racconta nei suoi pezzi il malaffare che si annida nell’amministrazione locale – scrive il Guardasigilli sul suo profilo social – rappresenta la libertà di stampa, un principio irrinunciabile. E chi denuncia il malaffare deve poter farlo senza paura e deve sentire che lo Stato è dalla sua parte”. Anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è intervenuto esprimendo “solidarietà per il gravissimo attentato intimidatorio, su cui va fatta piena luce” e auspicato che “siano garantite al giornalista De Michele tutte le condizioni necessarie a poter lavorare e svolgere la professione in piena libertà e autonomia, prerogative che vanno garantite a tutti i giornalisti espressione della stampa libera e democratica”.

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