Maxi blitz dei carabinieri contro la camorra. In Italia, in particolare nelle province di Napoli e Milano, e in Spagna, sono state arrestate 51 persone, ritenute a vario titolo responsabili dei reati di associazione per delinquere e truffa agli anziani, con l’aggravante per 14 di loro dell’associazione mafiosa. Gli investigatori hanno scoperto, infatti, legami con il clan camorristico Contini.
Anziani spinti a dare soldi per qualche parente “in difficoltà” – Le telefonate partivano da call center localizzati in Italia e all’estero. Le vittime erano anziani, persone sole alle quali veniva detto che qualche parente aveva avuto un incidente o si trovava in grande difficoltà. E così partiva il raggiro e gli anziani pur di “salvare” il loro parente davano soldi, gioielli, finanche la fede nuziale del marito o della moglie morti.
La truffa fruttava fino a 200mila euro a settimana alla camorra – Un’azienda del crimine che riusciva a fruttare in alcuni casi anche 200mila euro a settimana e che era sotto la regia del clan Contini. C’è tutto questi dietro le ordinanze, oltre 50, scattate in tutta Italia. Una rete che non fa capo al crimine occasionale ma a una sorta di settore di specializzazione della camorra, dell’Alleanza di Secondigliano e del clan Contini. I truffatori parlavano in italiano ma anche in spagnolo, in inglese. Voci persuasive, personaggi ben vestiti, schede telefoniche che venivano utilizzate un solo giorno e poi venivano buttate. Una indagine partita nel 2015 su singoli episodi che poi si è scoperto facevano parte di un’unica regia del clan.
La tecnica usata – I truffatori telefonavano a una potenziale vittima che si trovava quasi sempre a Napoli fingendosi avvocati o membri delle forze dell’ordine. Nel corso della chiamata, riferivano all’anziano che il figlio o parente prossimo era stato arrestato a causa di un incidente stradale di cui era responsabile, chiedendo così una somma di denaro, o l’equivalente in preziosi come “cauzione” necessaria al pagamento immediato di una multa per far liberare il congiunto. Infine dicevano che un loro incaricato si stava recando presso l’abitazione del raggirato per ricevere la somma o i beni.
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