Aversa (Caserta) – Il decisionismo, così come il coraggio di manzoniana memoria, se uno non ce l’ha non può darselo. Ed ecco, allora, che ad Aversa si rischia l’irreparabile su tre vicende che possono segnare il futuro della città, sia sotto il punto di vista economico che sociale. Nella nostra città, oggi, ci sono tre questioni che non vengono affrontate, almeno nel momento in cui scriviamo, così come la loro importanza richiederebbe: la riapertura del mercato ortofrutticolo, il passaggio di cantiere tra le due ditte dell’igiene urbana e i permessi per gli edifici scolastici.
Mercato ortofrutticolo – Ma andiamo per ordine, cercando di non dilungarci troppo nella descrizione delle tre vicende che gli aversano, oramai, ben conoscono. Partiamo dal mercato ortofrutticolo che è, oggi, l’unica realtà economica di rilievo se si esclude il settore della sanità pubblica, per quanto riguarda gli occupati. Ebbene, ci sono dei lavori da realizzare. La velocità di esecuzione di questi ultimi è essenziale per non far scomparire una volta per sempre questa realtà cittadina. Allora, di concerto con la Prefettura, perché non si dà il via a lavori con affidamento diretto considerato che sarebbero al di sotto dei quarantamila euro previsti dalla normativa vigente? Solo così si potrebbe effettivamente sveltire l’intero iter e dare in via alla svolta. Ma, si sa, necessita un minimo di decisionismo che non si vede nemmeno all’orizzonte.
Raccolta rifiuti – Per quanto riguarda il passaggio di cantiere tra la Senesi, l’attuale ditta che gestisce il servizio di igiene urbana in città, e la Tekra, che si è aggiudicato la gara per l’appalto dei prossimi cinque anni per 35 milioni di euro, basterebbe un po’ di sano decisionismo per risolvere la vicenda. Quest’ultima non vuole subentrare per non farsi carico di 20 lavoratori che la Senesi ha assunto non rispettando le leggi in materia che prevedono l’assunzione dalle liste degli ex Cub. Anche qui, tentennamenti non sono consentiti. L’amministrazione, nel rispetto della normativa vigente, deve “solo” chiedere alla Tekra di assumere i 106 dipendenti presenti nel capitolato di gara e se alcuni di questi (5 da quanto ne sappiamo) sono deceduti, il numero corrispondente deve essere assunto dagli elenchi Cub. La stessa amministrazione deve avere il coraggio di dire alla Senesi una semplice verità: quei 20 dipendenti in più sono semplicemente tuoi dipendenti. E’ vero che il problema è anche di coscienza, ma quei 20 lavoratori non avevano diritto ad essere assunti dalla Senesi. Qualcun altro non ha avuto problemi di coscienza quando li ha preferiti ai legittimi aspiranti a quei posti di lavoro.
Edifici scolastici – Le scuole, infine. Da quanto ci risulta, c’è un nulla osta firmato dal responsabile dell’ufficio tecnico che consente alle scuole di funzionare. Però, ci risulta anche che, in mancanza del nulla osta dell’Asl, i sindaci precedenti hanno sempre sottoscritto loro un’autorizzazione provvisoria per consentire alle scuole di funzionare. Una sottoscrizione avvenuta nella qualità di massima autorità sanitaria in città. Una qualità che non può avere un sostituto, per cui il nulla osta del dirigente non serve per consentire l’apertura delle scuole, così come, invece, si è verificato. Insomma, le scuole sono aperte senza idonea certificazione. E, ancora una volta, la colpa è dell’assenza di decisionismo.