Giornata convulsa quella di ieri nella casa comunale di Aversa (Caserta), dove gli operatori del mercato ortofrutticolo, in presidio fisso da quando i carabinieri dei Nas hanno chiuso la struttura, hanno simbolicamente occupato l’aula e più volte interrotto i lavori del Consiglio comunale. Urla, animi agitati, hanno richiesto una folta presenza delle forze dell’ordine. A fine serata gli stessi operatori hanno pubblicamente espresso solidarietà al sindaco Alfonso Golia, dissociandosi dai toni e modi e ribadendo la fiducia nell’amministrazione comunale.
“È nostra precisa volontà che queste persone tornino a lavorare nel più breve tempo possibile e nel contempo individuare una soluzione definitiva alla localizzazione del Mercato”, dichiara il sindaco Golia, che aggiunge: “La notizia importante è abbiamo reperiti fondi da impiegare. Il nodo è legato ai tempi, amministrativi e burocratici, che nessuno, tantomeno il Comune, può abbreviare in quanto sono scanditi chiaramente dalla Legge. Venerdì mattina partirà una comunicazione alla Asl in cui verrà trasmesso una proposta di cronoprogramma con i lavori che verranno effettuati sia dal Comune che dagli stessi operatori. Siamo comunque al lavoro su altre ipotesi perché ci sta a cuore la risoluzione del problema”.
Infine, una stoccata all’opposizione: “Fanno sciacallaggio quando ci sono lavoratori e famiglie appese a un filo. Stiamo parlando di una struttura dove per vent’anni nessuno ha mai fatto nulla. Nulla. Nemmeno i bagni. Gli operatori dovevano urinare in angoli in disparte. Di cosa parliamo? Abbiamo proposto di istituire una commissione speciale per seguire passo passo la questione e per fare luce su quanto (non) è stato fatto in questi anni. Per trasparenza verso i cittadini e verso i lavoratori. Com’è andata a finire? Sono scappati dall’aula. Perché, se non hanno nulla da temere? Li lasciamo ai loro giochini elettorali – conclude il sindaco – mentre noi siamo ancora qui, a lavoro, per avviare gli iter che portino a una soluzione quanto più rapida possibile del problema”.