Mondragone (Caserta) – L’assessore all’Ambiente, Federico, ha annunciato per i prossimi giorni incontri con i cittadini per illustrare la nuova raccolta domiciliare dei rifiuti e la ‘tariffa puntuale’. L’Ambc – Associazione Mondragone Bene Comune da mesi insiste su questi punti (anche con proposte concrete e segnalazione di buone pratiche) e, quindi, non può che accogliere con favore tale annuncio (tra l’altro in Parlamento si sta in queste ore discutendo proprio di questo). Ed essere nel contempo contenta del fatto che finalmente l’assessore si sia liberato di un nefasto e abusivo affollamento che da tempo presidiava il suo settore. Tuttavia, con il solito spirito collaborativo che accompagna la nostra azione politica, ci permettiamo qualche ulteriore riflessione e proposta.
Per cercare di sensibilizzare la cittadinanza potrebbe essere, per esempio, più opportuno lanciare una campagna di comunicazione ‘porta a porta’ e in tutti i luoghi di aggregazione e socializzazione della città, mettendo in campo tecniche, tecnologie e strumenti tradizionali e social. Andare cioè verso il cittadino anziché chiamarlo a raccolta (la Montagna che va da Maometto) potrebbe essere più efficace. Ma, al di là della necessaria ed efficace comunicazione, per cercare d’invertire la rotta c’è bisogno di riappropriarsi di un po’ di credibilità. In piena estate Pacifico, come si ricorderà, causò una grave crisi, cacciò la Senesi spa per inadempienze nella gestione dei rifiuti e affidò il servizio discrezionalmente ad una srl. E per farlo ricorse all’articolo 191 della legge ambientale, adottando una discutibile ordinanza che ovviamente ha una durata limitata. E il tempo- il 31 dicembre- sta per scadere. Cosa succederà dal 1 gennaio 2020? A che punto è la procedura ad evidenza pubblica per affidare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti? Caro Assessore Federico, noi siamo profondamente convinti che anche l’ultimo capitolato apparecchiato sia del tutto superato. Non è quel ‘piano industriale’ di cui abbiamo bisogno. Da tempo, inoltre, sosteniamo che occorre il ritorno alla normalità e che bisogna porre fine ad un continuo ‘stato d’eccezione’ e a ricorrenti situazioni d’interdizione.
La questione del gestore (e la stessa modalità di gestione) appare una precondizione: non si può continuare ad avere gestori ‘improvvisati’ o precari, assolutamente non in grado di garantire un servizio efficace ed efficiente, a partire da una corretta raccolta differenziata. E che raccolta differenziale è quella che si dice di fare in presenza di discariche indifferenziate che proliferano per strada? Quale credibilità può avere una ridefinizione della tariffa (con il giusto obiettivo che ‘chi inquina paga e chi meno produce rifiuti meno paga’), in assenza però dello spazzamento quotidiano delle strade e del loro lavaggio e della loro disinfestazione, in mancanza di una politica di riduzione dei rifiuti, di una lotta serrata all’evasione ma anche all’abbandono dei rifiuti per strada e alle perenni discariche urbane, di un coinvolgimento delle comunità d’immigrati comunitari e non, che continuano a sentirsi estranee alla raccolta differenziata e al pagamento delle tasse, sentendosi sostanzialmente estranee alla cittadinanza?
Per le abitazioni ad uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo (in Parlamento si sta discutendo di prevedere che la tariffa venga fissata ‘in proporzione alla durata dell’utilizzo’), non è il caso, finalmente, di fare un censimento delle migliaia di case che vengono fittate al nero, per pochi mesi o per periodi più lunghi, per avere così una mappa anche delle abitazioni ad uso turistico? E il nuovo corso lo avviamo in solitaria, oppure pretendiamo che la riforma regionale e i vari Ambiti facciano passi in avanti, anche cambiando qualcosa che non funziona?
L’Ambc sa che i consiglieri regionali del territorio e le classi dirigenti dei comuni d’ambito (tanto lesti all’inciucio per accaparrarsi poltrone e prebende quanto estranei al buon governo) non ci porteranno mai a servizi efficienti. E, quindi, auspica che l’assessore Federico sappia avviare un percorso virtuoso in grado semmai di fare da ‘effetto alone’. Occorrerebbe però, ad avviso dell’Ambc, mettere in piedi un progetto comunale integrato, ambizioso e lungimirante, in grado di affrontare tutte le questioni che si intrecciano con i rifiuti e di ridare indirettamente la necessaria credibilità all’istituzione locale, credibilità compromessa fin dai tempi del Consorzio Ce4 e dell’illegale presenza della criminogena Eco4. Coinvolgendo però innanzitutto il Consiglio comunale.
Ambc – Associazione Mondragone Bene Comune