“Se riparte il Sud, riparte l’Italia: questo non è uno slogan ma un dato di realtà. Nell’ultimo ventennio, la politica economica nazionale ha disinvestito dal Mezzogiorno, ha svilito – anziché valorizzato – le sue interdipendenze con il Centro-Nord. Questo progressivo disimpegno della leva nazionale delle politiche di riequilibrio territoriale ha prodotto conseguenze negative per l’intero Paese”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, intervenendo alla presentazione del Rapporto Svimez. “La determinazione del governo nell’invertire questo indirizzo – ha assicurato il capo del governo – è massima”, tanto che il piano per il Sud “partirà entro fine anno”.
“Nonostante gli sforzi compiuti per arrestare la progressiva contrazione della domanda di lavoro, molto ancora resta da fare per assicurare adeguate prospettive occupazionali”, ha rimarcato Conte. “Il Sud – ha aggiunto – sta soffrendo e il senso di declino, avvertito soprattutto dai giovani come inesorabile, ha un fondamento purtroppo. Questi sentimenti di sfiducia e di rassegnazione, come dimostra il rapporto Svimez, hanno un fondamento razionale: i dati macroeconomici e le analisi sul tessuto sociale e produttivo del Sud non sono incoraggianti” ha detto il premier, per il quale “il Sud non può più attendere, la sfida è davanti a noi”.
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