Aversa (Caserta) – La protesta dell’ex assessore alla Cultura, Alfonso Oliva, sull’assenza dell’amministrazione comunale alla conferenza programmatica dei Distretti Turistici Regionali, tenutasi lunedì a Salerno, ricordando di aver ufficialmente costituito il distretto turistico della zona aversana quando occupava l’assessorato, può essere giusta. Ma sulla volontà di fare turismo ad Aversa, a mio parere, non ci può essere motivo di recriminazione, al momento, relativamente all’attuale compagine amministrativa, giacché nel corso degli anni sono pochi i risultati brillanti e diverse, invece, le iniziative rivelatesi un fiasco. A cominciare dalla creazione di ben tre uffici turistici. Il primo è quello della Proloco, sul quale è meglio stendere un velo pietoso per la scarsa partecipazione e proposizione di attività. Il secondo nel periodo del sindaco Ciaramella che inaugurò un ufficio turistico in via Di Jasi realizzato con una casetta di legno collocata all’ingresso dell’Istituto per il Turismo, che avrebbe dovuto funzionare grazie alla collaborazione degli studenti, ma che non ha mai funzionato. Il terzo, se vogliamo definirlo ufficio turistico, è l’Infopoint di piazza Mazzini, realizzato oltre dieci anni fa dall’amministrazione Ciaramella, ancora oggi inutilizzato.
Se turismo ad Aversa c’è stato, il merito va ascritto alle iniziative create, in particolare, in onore di Domenico Cimarosa, sotto la direzione artistica di Giuseppe Lettieri, nonché alla Fai, in occasione delle giornate nazionali e dell’adesione di Aversa al “Maggio dei Monumenti”. Dopodiché il nulla. Ogni tentativo di promuovere il turismo ad Aversa non è ha trovato terreno fertile malgrado la città possieda elementi artistici in buona quantità, come si è visto con la scoperta del dipinto del Guercino presente nella chiesa di San Francesco da anni ma considerato fino a poco tempo fa di autore ignoto. Purtroppo, a differenza di tante altre località italiane, che, pur possedendo solo una piccolissima parte di quanto si può trovare ad Aversa, promuovono il turismo, la città di Aversa non ha mai brillato in questo tipo di attività.
Se n’è parlato, se n’è straparlato, ma sembra proprio che l’unica attività turistica che si voglia promuovere è quella che potrebbe crearsi in occasione della “festa del compleanno” della città, sia pure basata su una querelle che ormai va avanti da anni circa in ordine alla reale data di nascita della città che alcuni indicano nel 1022, altri nel 1030. Come accade, ad esempio, a Volterra, al di là della data reale e documentata data di fondazione, il compleanno della città potrebbe trasformarsi in un attrattore turistico notevole se fosse perlomeno celebrato nello stesso giorno ogni anno e pubblicizzato a livello nazionale e in tempi lunghi, tali da consentire la diffusione della notizia e, a chi è interessato, di organizzare il suo viaggio ad Aversa, quindi non comunicandolo in tempi stretti, spesso insufficienti ad informare gli stessi cittadini aversani sulla data e sul programma del festeggiamento.