Due agguati, nel giro di pochi giorni, subìte dal giornalista casertano Mario De Michele, direttore di Campanianotizie.com. Dopo l’aggressione di lunedì scorso a Sant’Arpino, quando due uomini in sella ad uno scooter lo avevano affiancato e fatto scendere dall’auto, minacciandolo e danneggiandogli l’auto con un bastone (leggi qui), ieri pomeriggio, a Gricignano, nella cosiddetta “Zona Nato”, alla periferia della cittadina aversana, dove è situata la base americana della Us Navy, ignoti esplodevano diversi colpi di pistola contro l’auto di De Michele, mentre lui era a bordo.
Secondo quanto afferma il sito Campanianotizie, il giornalista, originario di Cesa, sarebbe stato “raggiunto da alcune persone che hanno esploso 6-7 colpi di pistola. Due di questi all’indirizzo del parabrezza che hanno attraversato l’abitacolo della vettura a pochi centimetri dal giornalista. Nel tentativo di fuga di De Michele i criminali hanno esploso altri 3-4 colpi che hanno mandato in frantumi anche il lunotto posteriore della vettura. Solo il caso ha fatto sì che ne uscisse illeso”. Indagano i carabinieri del Gruppo di Aversa che stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti e accertare il movente alla base dei due episodi.
“Il fatto è avvenuto, secondo quanto riferito dal giornalista, ieri sera nei pressi di un’area oggetto di speculazione edilizia, nella zona della Nato”, si legge in una nota dei vertici di Fnsi – Federazione della stampa italiana, Sugc – Sindacato unitario giornalisti della Campania e Sandro Ruotolo (nella foto), presidente dell’Unci – Unione nazionale cronistii della Campania, per i quali si tratta di “un episodio di una gravità inaudita che dimostra come il Casertano sia una zona ad altissima densità criminale. Non a caso solo in quel territorio sono ben quattro i giornalisti sotto scorta armata”. I sindacati, pertanto, chiedono alla magistratura che “si indaghi in ogni direzione per chiarire quanto accaduto”, mentre “al collega, al quale siamo vicini in questo momento difficile, va garantita la massima tutela per l’incolumità sua e di chi gli è vicino. Sappiamo che la Prefettura di Caserta si è già attivata”. “Il dovere dei giornalisti – concludono le sigle sindacali – adesso è quello di non lasciarlo solo e di andare ad illuminare le storie che stava raccontando. Dobbiamo essere la sua scorta mediatica”.