Daspo con divieto di avvicinamento per un anno a piazza Domenico Cirillo ad Aversa (Caserta) ad un parcheggiatore abusivo di 25 anni del luogo, L.M.. Il provvedimento, emesso dal questore di Caserta, è stato notificato al giovane dai carabinieri della locale compagnia, coordinati dal maggiore Terry Catalano. I militari aversani avevano sorpreso più volte il giovane occupato nella sua attività nello spazio adibito a parcheggio in prossimità del Castello Aragonese, che ospita il palazzo di giustizia di Napoli Nord. Gli ultimi controlli effettuati dai carabinieri normanni risalgono ai giorni 5, 11 e 14 novembre scorso ed in tutti e tre le operazioni i militari hanno rinvenuto il giovane intento a custodire le auto degli operatori di giustizia. Ed ogni volta c’è il giovane parcheggiatore abusivo avvistava i carabinieri si dava alla fuga cercando di sfuggire, ma senza riuscirci, ai controlli.
In materia di Daspo Urbano il primo provvedimento in Italia risale a due anni fa, quando gli uomini del corpo di polizia municipale di Aversa, coordinati dal comandante Stefano Guarino, lo proposero ai danni di un parcheggiatore abusivo aversano che per un anno è stato diffidato dal frequentare piazza Guglielmo Marconi sempre ad Aversa. Un provvedimento che, però, se non seguito da controlli continui nelle zone interessate dal fenomeno, rischia di non essere assolutamente utile alla causa della sconfitta dei parcheggiatori abusivi ce la fanno sempre più da padroni soprattutto nei fine settimana. La città è divisa in zone controllate da bande di italiani (napoletani e aversani) o da immigrati, soprattutto dell’Europa dell’Est che, letteralmente, taglieggiano i malcapitati automobilisti soprattutto quando si tratta di donne o giovanissimi.
A dimostrazione che i parcheggiatori hanno una vera e propria organizzazione e sentono di potere tutto ad Aversa, la scritta tracciata con vernice rossa apparsa da qualche giorno su quella che può essere considerata una delle più antiche chiese della città normanna, quella romanica di Santa Maria a Piazza, con tanto di affreschi di scuola giottesca, che si affaccia sulla stessa piazza sulla quale si affaccia il Castello Aragonese, sede del tribunale di Napoli Nord. Lateralmente una mano ignota ha tracciato la scritta a caratteri maiuscoli «Parcheggio a 150 mt». Un vero e proprio sfregio che sta ad indicare il potere che hanno (o che sentono di avere) i parcheggiatori abusivi.
Un potere giustificato anche dalla mancanza quasi assoluta (se si eccettuano alcune zone della città) del servizio pubblico di sosta a pagamento. Oggi praticamente inesistente, con anni di proroghe fatte soprattutto per salvare una decina di posti di lavoro, gli addetti ai controlli. Questo a fronte di una gara di appalto il cui esito è noto: ha vinto la società Publiparking. Società che, ad oggi, a diversi mesi dall’assegnazione, ancora non ha proceduto alla firma del contratto. Si era parlato del 12 novembre, ma quella data è trascorso, a quanto pare, senza che nulla di nuovo avvenisse in città. Eppure, sono stati promessi parchimetri, aree collettive di sosta e così via. Ma quando?