Castelletto Sopra Ticino, rifiuti non tracciati e bruciati: sequestrata una cava

di Redazione

Un’area di cava, sita a Castelletto Sopra Ticino, in provincia di Novara, è stata sottoposta a sequestro preventivo, insieme a mezzi e impianti produttivi presenti all’interno, dai carabinieri della stazione di Oleggio, nel corso di un controllo eseguito insieme a personale dell’Arpa novarese.

Dal sopralluogo, effettuato lo scorso 13 dicembre, è emerso che erano in corso attività, all’interno dell’area, in assenza di autorizzazione edilizia ed in violazione all’autorizzazione paesaggistica, che, comunque, era scaduta già dal passato mese di settembre. L’area, infatti, ricade in un ambito territoriale sottoposto a tutela ambientale. Inoltre, all’interno della cava veniva rilevata la presenza di ingenti quantitativi di rifiuti da demolizione edilizia frammisti a terre, da meglio qualificare, privi di tracciabilità di origine.

Si rilevava, infine, anche la presenza di rifiuti combusti (lignei e plastici), frammisti ad altri rifiuti. La prassi di eliminare rifiuti attraverso forme illegali di combustione degli stessi è gravemente perseguita dalla recente legislazione penale che, per tale fattispecie, prevede un’ipotesi delittuosa sanzionata con la reclusione da due a cinque anni. Per i fatti è stato segnalato alla Procura di Novara un italiano residente in provincia di Varese. Ulteriori indagini sono in corso allo scopo di meglio quantificare il rifiuto presente in cava e qualificarne la natura e la sua eventuale pericolosità.

L’utilizzo di terre da scavo e rifiuti recuperati da demolizione edilizia è sottoposto a rigorosi limiti di legge. In ogni caso, perché questo materiale cessi dalla sua qualifica di rifiuto e possa essere riutilizzato, è necessario sia sottoposto a precise forme di trattamento e che ne sia assicurata permanentemente tracciabilità ed assenza di pericolosità. L’azione di controllo dei carabinieri forestale resta puntuale e continua allo scopo di assicurare che, l’attività di gestione di rifiuti terrosi recuperati, avvenga nella piena salvaguardia delle esigenze prioritarie di tutela della salute pubblica e dell’integrità ambientale.

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