È di 22 anni di reclusione la richiesta avanzata dai pubblici ministeri Alessandro di Vico e Daniela Pannone nei confronti di Michele Barone, il 43enne ex sacerdote di Casapesenna (Caserta) arrestato il 23 febbraio del 2018, insieme ad un poliziotto e ai genitori di una ragazzina di 13 anni sulla quale praticava esorcismi senza alcuna autorizzazione del vescovo. Barone è sotto processo al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere con l’accusa di violenza sessuale aggravata e di maltrattamenti, non solo nei confronti della 13enne ma anche di due giovani parrocchiane (leggi qui).
Cinque sono stati invece gli anni invocati per il commissario di polizia Luigi Schettino. Nel processo, istruito circa un anno fa sui presunti abusi che sarebbero avvenuti all’ombra del “tempio di Casapesenna”, sono coinvolti anche i genitori della minorenne che hanno già perduto la responsabilità genitoriale e ora rischiano tra i sette e gli otto anni di carcere. Per loro l’accusa è quella di avere sottratto la ragazzina alle cure mediche per affidarla totalmente al prete.
Secondo la madre e il padre della minore i suoi erano problemi di “possessione demoniaca” per cui interruppero le terapie in corso all’ospedale “Bambin Gesù” di Roma dove la ragazzina era seguita.