“Sono andata in un supermercato in Belgio a svelare quanto il Nutri-Score, un sistema a semafori che cataloga i prodotti sani o non sani, sia una boiata totale. Prodotti italiani di grande qualità, come formaggi, prosciutto, olio, sono scandalosamente penalizzati”. Lo sostiene Silvia Sardone, europarlamentare della Lega. Il partito di Salvini, infatti, oltre a quello sul Mes, il cosiddetto “Fondo Salva-Stati”, o “Salva-Banche” a parere del Carroccio ma anche di Fratelli d’Italia, apre un altro fronte di battaglia sulla nuova etichetta nutrizionale dei Paesi europei. “Semaforo rosso per il pecorino romano, il gorgonzola, il prosciutto crudo – tuona Salvini -, invece verde per la Coca zero e la Redbull. Mi permetta di dire che mi sembra una boiata pazzesca”, il giudizio tranchant del leghista per il quale “tanti alimenti della dieta mediterranea come l’olio o il San Daniele avrebbero il semaforo rosso. É – sostiene – un paper segreto”.
Il nutri-score, già diventato un hashtag di tendenza sui social, è in estrema sintesi un bollino con il quale vengono classificati gli alimenti. Questo sistema di etichettatura dei prodotti alimentari, sviluppato da un gruppo di ricercatori universitari francesi, compare già sui prodotti alimentari di alcuni paesi e per un numero attualmente limitato di marchi, ma secondo i detrattori di questo metodo potrebbe presto essere adottato dall’Unione Europea. Il sistema utilizza due scale correlate per classificare la qualità dei prodotti: una cromatica divisa in cinque gradazioni dal verde al rosso e una alfabetica con lettere che vanno dalla A alla E. I prodotti vengono suddivisi in cinque categorie e il punteggio è determinato in base ai nutrienti che contengono. Fibre, proteine, frutta e verdura rientrano tra gli ingredienti ‘buoni’ e possono determinare un punteggio positivo. Altri ingredienti come grassi saturi, zucchero e sodio potrebbero invece influire negativamente se utilizzati a livelli elevati. Secondo Salvini questo tipo di classificazione potrebbe danneggiare alcuni prodotti del ‘made in Italy’ venduti in tutto il mondo come il pecorino romano, il gorgonzola o il prosciutto crudo.
Nel 2018 la rivista Nutrients ha ‘eletto’ il nutri-score come il sistema più chiaro ed efficace rispetto alle altre opzioni. Nel corso degli anni molte grandi aziende hanno cercato di proporre delle loro ipotesi di etichette alternative, senza trovare però risultati soddisfacenti. La decisione di adottare Nutri-Score da parte di Nestlé ha scatenato le prime polemiche in Italia, con Coldiretti e Codacons che hanno bollato come “ingannevole e sbagliata” questa etichetta. Secondo le due associazioni il sistema ‘a semaforo’ è una semplificazione estrema che potrebbe danneggiare alcuni prodotti, macchiandoli come nocivi a prescindere dalle quantità consumate. IN ALTO IL VIDEO