A poche ore dall’inizio del vertice Nato, Donald Trump attacca gli alleati europei: se la Francia va avanti con la digital tax che colpisce i big americani del web – da Google a Facebook, passando per Amazon – verrà colpita a partire da gennaio con dazi fino al 100% su beni per un valore di 2,4 miliardi di dollari. Non solo: da Washington fanno sapere che la rappresaglia potrebbe riguardare anche altre capitali che dovessero seguire la strada di Parigi, tra cui Roma. Non si è fatta attendere la replica della Francia che, tramite il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, ha definito “inaccettabili” le minacce e ha avvertito Washington che l’Ue potrebbe rispondere con forza.
Il rappresentante Usa al commercio Robert Lighthizer, che ha presentato le conclusioni dell’indagine ordinata dal tycoon, cita insieme all’Italia anche la Turchia e l’Austria. Quanto basta a rendere ancor più rovente del previsto il clima londinese nel quale in realtà si dovrebbero festeggiare i 70 anni dell’Alleanza Atlantica. Un clima reso già teso dalla questione dei finanziamenti alla Nato e dalle pressioni Usa perché gli alleati mollino Huawei per lo sviluppo del 5G. coordinando con i francesi’. L’Unione europea “agirà e reagirà con una sola voce e rimarrà unita’, ci stiamo coordinando con le autorità francesi sui prossimi passi”. E’ quanto ha detto Daniel Rosario uno dei portavoce dell’esecutivo comunitario a chi gli chiedeva un commento alle minacce americane.
Trump vedrà l’inquilino dell’Eliseo Emmanuel Macron nelle prossime ore, così come dovrebbe incontrare a margine del vertice di Londra il presidente del consiglio Giuseppe Conte. Ripeterà loro che la digital tax viene considerata dagli Usa discriminatoria nei confronti delle società americane e che c’è ancora tempo per poter negoziare e trovare una soluzione in sede Ocse. Ma i tempi sono stretti, perché una decisione definitiva è attesa entro il 14 gennaio. Poi, senza intesa, dovrebbero scattare contro Parigi i nuovi pesantissimi dazi su champagne, borse e altri beni di lusso. E su quei vini e formaggi già colpiti da dazi al 25% il mese scorso. Così come colpiti da tariffe del 25% sono stati alcuni prodotti del made in Italy, eccellenze come il parmigiano e la mozzarella, in risposta al verdetto del Wto sugli aiuti europei ad Airbus. Una situazione che l’Italia vive come un’ingiustizia e che ha creato qualche tensione anche durante la recente visita alla Casa Bianca del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La digital tax francese prevede un’aliquota del 3% sulle entrate che le società tecnologiche americane incassano in Francia.