Giorgio Corbelli, ex patron di Telemarket e presidente del Napoli calcio nei primi anni 2000, è stato arrestato ed è in carcere. Lo riporta stamani il Giornale di Brescia. È diventata definitiva una condanna inflitta dal tribunale di Milano per il crac di Finarte. Corbelli, che sta scontando ai domiciliari un’altra condanna, è stato prelevato nella sua casa di Brescia dai carabinieri e portato nel carcere della città dove vive da sempre. Complessivamente, deve scontare quattro anni e un mese di detenzione ma il suo legale punta ad ottenere a breve una revisione del regime carcerario.
L’arresto di Corbelli riguardava un’inchiesta su reati fiscali commessi quando era presidente di Finarte, casa d’aste che era quotata in Borsa e fallita nel 2012. Ma l’imprenditore dovrà affrontare anche il nuovo processo davanti alla Corte d’Appello di Napoli per il fallimento del Napoli calcio ed in particolare per quanto riguarda il centro sportivo di Soccavo dove si allenava la squadra sotto la sua presidenza.
Nel 1982 ha iniziato la sua attività di business nella provincia bresciana fondando Telemarket e successivamente assumendo la rete di Elefante Tv con cui diffonde la programmazione di Telemarket, emittenti nazionali specializzate nel commercio di oggetti d’arte. I 2 canali sono gestiti dalla società Servizi Tv, con proprietario sempre Giorgio Corbelli. Acquisisce più tardi la casa d’aste Semenzato ed entra nell’azionario di Finarte, la maggior maison italiana. In campo sportivo, a partire dalla stagione 1988-89 diventa presidente del Basket Brescia, passando poi due anni alla presidenza della squadra cestistica di Forlì. In seguito ha acquistato nel 1994 i diritti dell’Aurora Desio per trasferire la società a Roma, salvando i capitolini dalla retrocessione in A2. Corbelli ha assunto la presidenza del club romano fino al 1999, cedendo la squadra a Claudio Toti nel 2001 dopo due anni di presidenze transitorie. E’ stato anche patron dell’Olimpia Milano dal 2002 al 2008, prima dell’inizio dell’era Armani.