Un’indagine condotto dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza ha fatto luce sull’intromissione del “clan dei casalesi” nel settore della commercializzazione e distribuzione del latte. Eseguite, stamani, sette misure cautelari nei confronti di persone gravemente indiziate, a vario titolo, di concorso esterno in associazione di tipo mafioso.
Secondo quanto emerso dall’attività investigativa, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, il clan si era infiltrato nel settore attraverso un’azienda fittiziamente intestata a prestanome. Secondo gli investigatori gli indagati hanno fornito un contributo concreto all’associazione mafiosa consentendole di conservarsi e a rafforzarsi. Contestato anche il reato di trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante mafiosa.
In carcere sono finiti Filippo e Nicola Capaldo, nipoti del boss Michele Zagaria, già coinvolto in passato in un giro di tangenti sul monopolio della distribuzione del latte nei supermercati dell’area nord della Campania, e Adolfo Greco, imprenditore di Castellammare di Stabia (Napoli), scarcerato appena ieri dal carcere di Secondigliano, dopo l’arresto nell’ambito dell’inchiesta “Olimpo”, per entrare in una clinica privata a causa di problemi di salute.