Le forze governative del premier libico Fayez Al Sarraj hanno ripreso il controllo di Sirte, che era stata precedentemente conquistata dalle milizie del generale Khalifa Haftar. La conferma arriva da Lev Dengov, capo del gruppo di contatto russo in Libia, secondo il quale “le forze di Tripoli hanno preso dozzine di prigionieri di guerra, sequestrato 20 mezzi e ucciso 50 persone tra i soldati dell’esercito di Haftar”.
Lunedì il portavoce delle forze di Haftar, Ahmed al Mismari, aveva annunciato la conquista di Sirte con “un’operazione veloce, durata solo tre ore”. Secondo i media locali, la conquista della città è avvenuta dopo che le unità di Protezione e di Sicurezza della città libica si sono ritirate perché “tradite” dalla Brigata 604, una forza salafita creata dopo che la città era stata liberata dai jihadisti Isis, nel 2016.
L’escalation militare ha fatto precipitare la possibilità di un vertice Ue in Egitto: quello previsto per l’8 gennaio è stato annullato. Il tema verrà affrontato dall’Unione europea oggi, 7 gennaio, in un vertice straordinario a Bruxelles al quale parteciperanno i ministri degli Esteri di Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna e l’alto rappresentante per le politiche Ue Josep Borrell.
Secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio “la situazione sul terreno è molto delicata, ma questo non significa che l’Ue debba restare immobile. Ne ho parlato a Roma con Borrel, con il quale abbiamo affrontato anche il dossier iraniano”. “Ora non è più il tempo di rischiare morte, terrorismo, ondate migratorie insostenibili, ora è il momento di scommettere sul dialogo, sulla diplomazia e sulle soluzioni politiche”, ha detto Di Maio, che andrà comunque a Il Cairo l’8 gennaio per incontrare il suo omologo egiziano e parlare anche di Libia.