Napoli – Quattro persone ritenute appartenenti al clan Contini sono state arrestate oggi dai carabinieri e dai poliziotti della Squadra mobile, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli. Sono indagate, a vario titolo, per violenza privata, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, intralcio alla giustizia ed estorsione, tutti delitti aggravati dal metodo mafioso. Si tratta di: Alfredo De Feo, 50 anni; Nicola Botta, di 40; Massimo Fiorentino, di 41; e Giovanni Rubino, 68, tutti napoletani.
Lunga la lista dei reati contestati. I quattro avrebbero avvicinato, minacciato ed usato violenza nei confronti dei familiari di un collaboratore di giustizia al fine di scoprire la località protetta dove si trovava, nonché influenzare e far ritrattare la sua collaborazione in modo da salvaguardare gli interessi del sodalizio di appartenenza, intralciando il regolare percorso della giustizia. Avrebbero poi costretto un cittadino ad acquistare effetti cambiari da corrispondere periodicamente al fine di non essere “mandato all’ospedale”; un imprenditore a pagare 13mila euro mensili a titolo di “pizzo” per poter continuare a svolgere la propria attività, obbligando infine la vittima a chiudere, a cedere le apparecchiature delle società e a versare un’ultima quota al sodalizio per il ritardo nei pagamenti; un impresario, dedito alla commercializzazione delle apparecchiature da intrattenimento da sala (slot machine, videopoker ecc.) nonché poker on-line e raccolta scommesse in relazione ad eventi sportivi, sarebbe stato costretto a pagare migliaia di euro a scadenze mensili a titolo di “pizzo” per poter continuare a svolgere la propria attività imprenditoriale, arrivando infine ad obbligare un suo fornitore a versare la quota per conto dell’estorto.
E ancora: il titolare di un distributore di carburanti costretto a versare un pizzo di 10mila euro sulla propria attività di impresa; una famiglia, legata a un collaboratore di giustizia è stata costretta a lasciare il proprio domicilio e a consegnare l’immobile ad affiliati al sodalizio. Il provvedimento cautelare documenta la pericolosità delle condotte perpetrate dagli affiliati al clan Contini contro cittadini ed imprenditori dell’area di influenza del sodalizio camorristico. La Dda di Napoli, tra marzo e giugno 2019, ha già arrestato 160 affiliati che controllavano le piazze di spaccio o facevano da vedette.