Omicidio Katia Tondi, il marito finisce in carcere dopo la condanna

di Redazione

La Polizia di Stato della Questura di Caserta ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa nella stessa mattinata dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura sammaritana, all’esito della sentenza di condanna, emessa dalla Corte di Assise nei confronti di Emilio Lavoretano, 37 anni.

Il provvedimento rappresenta l’epilogo di una complessa attività investigativa e processuale che ha consentito di pervenire all’acquisizione di un quadro probatorio inequivocabile nei confronti dell’imputato, del quale e stata affermata la personale responsabilità, in ordine al delitto di omicidio pluriaggravato, perpetrato nei confronti della moglie Katia Tondi. Lavoretano, dopo aver simulato una finta rapina in casa, allertava i soccorsi riferendo di aver trovato la moglie, riversa sul pavimento della medesima abitazione, in un lago di sangue e priva di vita.

A seguito delle immediate indagini espletate dalla Squadra mobile casertana, corroborate da attività tecniche d’intercettazione, escussioni di persone informate sui fatti, servizi di osservazione ed altro, è stata ricostruita l’intera vicenda, supportando un impianto accusatorio che ha visto nell’arrestato il responsabile del delitto. Tale quadro indiziario, all’esito di un lungo e articolato dibattimento, ha trovato riscontro nella sentenza di condanna con la quale è stata inflitta la pena della reclusione, pari a 27 anni, l’interdizione legale e la sospensione dall’esercizio della responsabilità genitoriale del condannato per l’intera durata della pena.

Dopo l’emissione della condanna, la Procura diretta da Maria Antonietta Troncone Procura ha chiesto l’applicazione di emissione di custodia cautelare ritenendo sussistere il pericolo di fuga e le esigenze probatorie. Ciò ha dato luogo all’emissione del provvedimento restrittivo reso esecutivo nella giornata del 15 gennaio.

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