Le vittime del coronavirus in Cina sono salite a 25 mentre i casi di contagio sono 616. I virologi avrebbero identificato come il virus 2019-nCoV sia arrivato all’uomo. Ci sarebbe stata una prima trasmissione dai pipistrelli per poi passare ai serpenti. Intanto, le autorità hanno messo in quarantena Huanggang ed Ezhou: le due città cinesi si trovano nella regione dello Hubei, dove è scoppiato il focolaio dell’infezione. Chiusa la Città Proibita. Oltre a Wuhan quindi è vietato ogni spostamento anche in altre due città. Per evitare che il virus possa propagarsi ancora, Pechino ha annullato i festeggiamenti per il Capodanno cinese. Stessa decisione è stata presa da Macao.
C’è stato un primo caso di contagio anche a Singapore. Lo riferiscono i media locali, che citano il ministro della Salute. Il caso, riferisce lo Straits Time, riguarda un uomo di 66 anni di Wuhan, arrivato a Singapore il 20 gennaio. Il figlio di 37 anni è trattato in ospedale come caso sospetto mentre i suoi compagni di viaggio sono in quarantena. Un’altra donna di 53 anni, anch’essa cinese, è risultata positiva ai test preliminari, ancora in attesa di conferma.
Quattro casi sospetti di contagio con il nuovo coronavirus sono stati rilevati in Scozia. Lo riportano i media britannici, citando Jürgen Haas, responsabile dell’unità di medicina infettiva all’Università di Edinburgo. Haas ha aggiunto di credere che ci saranno altri casi nelle città della Gran Bretagna. Analisi sono in corso sulle persone che potrebbero essere infette, tutte arrivate in Scozia da Wuhan. Un caso sarebbe stato registrato anche in Francia. Secondo il quotidiano Le Figaro, si tratterebbe di una donna di Wuhan che ha avuto “sintomi di febbre e tosse”.
A indicare il passaggio del virus dai pipistrelli ai serpenti e da questi all’uomo è un’analisi genetica (condotta su campioni provenienti da diverse specie ospiti e da diverse località della Cina) pubblicata sul Journal of Medical Virology da Wei Ji, Wei Wang, Xiaofang Zhao, Junjie Zai, e Xingguang Li, delle università di Pechino e Guangxi. Secondo i ricercatori, come è accaduto in passato con i virus dell’influenza aviaria e con la Sars, la responsabilità sarebbe dei mercati di animali vivi, molto comuni in Cina, dove accanto agli animali allevati nelle fattorie e ai pesci si vendono animali selvatici, come serpenti e pipistrelli. “I risultati della nostra analisi evoluzionistica – scrivono gli studiosi – suggeriscono per la prima volta che il serpente è il più probabile animale selvatico serbatoio del virus 2019-nCoV”.
Ora è dunque chiaro che il virus sia un mix di un coronavirus proveniente dai pipistrelli e di uno che arriva dai serpenti e che da questi ultimi sarebbe passato agli esseri umani, adattandosi al nuovo ospite e acquisendo la capacità di trasmettersi da uomo a uomo. Ricombinandosi geneticamente nei serpenti, quindi, il nuovo virus ha fatto il cosiddetto “salto di specie”, acquisendo nuovi recettori che gli permettono di legarsi alle cellule del sistema respiratorio umano.