Aversa, il “corto circuito” sul Piano del Personale: è scontro sulle responsabilità

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Inizia in salita il 2020 così come era, del resto, finito il 2019. Tre gli episodi di questi giorni a cavallo di Capodanno: la revoca della delibera del settembre 2018 della precedente amministrazione che approvava il Piano triennale 2019/2021 del personale; l’alert del consigliere di Fratelli d’Italia, Alfonso Oliva, in relazione al mancato rispetto della parità di genere in giunta; un crudo j’accuse dell’associazione “Basta!” sulle condizioni in cui versa la città normanna.

Andiamo per ordine, quando l’amministrazione Golia stava per attuare quella delibera dell’amministrazione De Cristofaro e acquisire nuovi dipendenti, il Collegio dei Revisori dei Conti ha imposto l’alt in quanto quell’atto è privo «del parere di regolarità finanziaria e di quello dell’Organo di revisione contabile. Per cui il provvedimento è nullo non potendone dare applicazione pratica e concreta». Da qui la scelta, obbligata, dell’attuale amministrazione di ritirare quella delibera. Per cui, ad oggi, il Comune di Aversa non ha un piano del personale con tutte le conseguenze del caso. Esponenti della precedente amministrazione addossano le colpe ai dirigenti, mentre il vicesindaco Luigi Fadda parla senza mezzi termini di colpe di chi li ha preceduti. L’unica cosa certa è che Aversa non potrà coprire i posti di dirigente oggi e a breve vacanti.

Una piccola, grande catastrofe. Ma non è finita qui. Oliva ha scritto al prefetto di Caserta per segnalare «che a seguito delle dimissioni in data 6 novembre 2019 dell’assessore all’Ambiente, la Giunta Municipale del Comune di Aversa è così composta: cinque membri di genere maschile (compreso il sindaco) e due membri di genere femminile. È evidente che tale composizione di genere sia in netto contrasto con la vigente normativa che prevede che nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore ai 3mila abitanti nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40% con arrotondamento aritmetico». Da qui l’evidenza «che la Giunta del Comune di Aversa su sette componenti dovrebbe avere quattro assessori di un genere e tre di un altro. Purtroppo dal 6 novembre scorsa la composizione della Giunta del Comune di Aversa consta in cinque uomini e due donne ed in tale composizione essa ha approvato tutte le delibere dalla n.163/2019 ad oggi, in evidente contrasto normativo e, pertanto, nulle». A seguire, la richiesta al prefetto di provvedere in merito con atti consequenziali che potrebbero portare all’annullamento di tutti gli atti posti in essere dalla giunta normanna nella composizione attuale.

Intanto, l’associazione “Basta!” evidenza come: «Dopo Capodanno, Aversa si è svegliata in una condizione di degrado che non si verificava da decenni. Spazzatura non raccolta, topi nelle scuole, i residui degli assurdi festeggiamenti degli aversani, una ragazza di 19 anni finita in ospedale perché colpita da un proiettile vagante, l’aria malsana dei roghi tossici che non si sono fermati nemmeno a Natale, traffico delirante e gente arrabbiata, incattivita, arrogante, tracotante, che non riesce più a vedere la città come il luogo della collettività. Così la situazione non può far altro che peggiorare. Si è innescato un circolo vizioso che porterà al collasso totale. Il circolo vizioso comprende come al solito lo scarica barile: gli abitanti di Aversa incolpano l’amministrazione. L’amministrazione attuale dà la colpa alle precedenti e alla poca civiltà della gente. Il Comitato crede che la verità sia nel mezzo: il sindaco ha ereditato una città che era già allo sbando, nessuno può negarlo, le formule magiche per risolvere i problemi non esistono ma è arrivato il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo e trovare strade alternative».

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