Aversa (Caserta) – Dilettanti allo sbaraglio. Non avevamo esitato a definire tali i componenti dell’amministrazione guidata dall’allora sindaco Enrico De Cristofaro. A cinque mesi dal debutto della nuova maggioranza di centrosinistra guidata da Alfonso Golia non possiamo non affibbiare questa etichetta anche ad essa. Sebbene con caratteri diametralmente opposti, i due sindaci hanno raggiunto lo stesso risultato. Troppo decisionismo donchisciottesco per De Cristofaro; troppa calma, tanta quiete per Golia. Quest’ultimo, poi, ha scomodato un’intellighenzia (???) di benpensanti che, appunto, sembra solo pensare e non agire, stringendo, anzi soffocando la città con questa sciarpa di quiete.
Un’azione che nel giro di quattro mesi ha fatto perdere a questa coalizione tutto l’appeal dimostrato in campagna elettorale. Oggi chi voterebbe nuovamente il pacioso Alfonso Golia con il suo zainetto rosso e il suo “Io ci credo”? Chi continua a “credere” in un’amministrazione che, ci dispiace sinceramente ammetterlo visto che chi scrive parteggiava più o meno apertamente, sembra aver dimenticando quasi tutti i proponimenti o, peggio, di attuarli al contrario? Un esempio? Consumo di suolo zero nel Puc? Sì, a parole, ma nelle linee generali si lascia aperto un portone. Se si leggono bene gli indirizzi generali, invece, si parla di “riduzione” di consumo di suolo relativamente a nuove costruzioni. Un vero “capolavoro” come dimostra anche la vicenda dei laboratori della Facoltà di Ingegneria in via Guido Rossa, voluto da questa amministrazione. Golia, il sindaco giovane e di belle speranze, sembra essere sempre più solo.
Costretto ad allontanare letteralmente a furor di popolo per la sua inconsistenza la sammaritana Mena Ciarmiello, vede allontanarsi anche Benedetto Zoccola, che, dopo un inizio scoppiettante con denunce e buoni propositi soprattutto per quanto riguarda quel groviglio di interessi rappresentato dal cimitero cittadino, sembra aver preso le distanze. In Kenya, sembra, sino a marzo prossimo anche l’assessore a Sport e Cultura, Luisa Melillo. Il povero Alfonso si ritrova con un evanescente vicesindaco, un incerto assessore al Bilancio che non ha voluto o saputo consigliare al sindaco lo stato di dissesto che sembra essere sempre più vicino e che più tempo passa più verrà addebitato a lui, mentre è inequivocabilmente un’eredità che viene da lontano e dalle casse allegre del passato. Insomma, caro Alfonso, a nostro avviso, se vuoi continuare ad amministrare questa città per la qual cosa i suoi cittadini ti hanno tributato un vero e proprio plebiscito, devi innescare una marcia nuova. Da solo non potrai mai fronteggiare i tanti problemi di questa nostra problematica città. Dovrai, gioco forza, iniziare a fidarti di più degli altri, almeno di sei persone che ti siano vicine non solo tecnicamente, ma anche politicamente, che sappiano bene bilanciare le due cose.
Un esempio? Al di là del carattere, c’è una probabile ottima assessore all’Ambiente nella persona di Elena Caterino; un buon assessore allo Sport e Turismo in Paolo Santulli; altri li saprai trovare certamente tu, non dimenticando di nominare un vicesindaco politico che ti possa sostituire mentre tu fai il sindaco e cerchi di portare nel patrimonio degli aversani contenitori e finanziamenti importanti quali il complesso del Carmine, l’ex Opg, per quel che ne rimane, la Maddalena. Ci permettiamo di suggerire un nome, quello di Marco Villano, anche per frenare quella fronda interna in nuce che si è unita nel gruppo WhatsApp dei “magnifici sette”. Pensaci, la città si attende un futuro diverso dal tuo viso pulito, di persona onesta.