Mondragone (Caserta) – A proposito della Cantarella, il pericoloso sito di rifiuti attivato impunemente a suo tempo dall’ex sindaco Conte, e dei lavori per la sua bonifica finanziati dalla Regione Campania ed eseguiti dal comune di Mondragone, il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, aveva chiesto all’assessore regionale competente di conoscere: 1. Quali controlli siano stati effettuati dagli uffici regionali in ordine ai lavori finanziati dalla regione Campania per la messa in sicurezza e per la bonifica del sito di stoccaggio dei rifiuti presente nel comune di Mondragone in località Cantarella; 2. se, in particolare, vi siano stati controlli pubblici atti a verificare la regolarità contrattuale dei lavoratori attualmente operanti per la bonifica del sito e se gli stessi stiano operando in piena sicurezza e con l’ausilio della necessaria idonea strumentazione;
3. la quantità dei rifiuti finora recuperati e la stima finale della quantità dei rifiuti da rimuovere, nonché la loro tipologia e se siano stati, in particolare, rinvenuti rifiuti speciali, a partire dalla presenza di amianto; 4. quali siano state le risultanze di laboratorio in ordine alle analisi effettuate sui rifiuti rinvenuti e in quale laboratorio tali analisi siano state effettuate; 5. attraverso quale processo si sta provvedendo al loro definitivo smaltimento e coinvolgendo quali siti finali di smaltimento e quali operatori del settore; 6. i tempi di conclusione dei lavori; 7. se siano state effettuate le necessarie verifiche circa la congruità dei costi preventivati dal comune di Mondragone, anche in considerazione di alcune voce di spesa particolarmente elevate, quali – ad esempio – quelle relative alla progettazione, alle attività preliminari, al coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, alla direzione lavori e al coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione; 8. quali iniziative intenda assumere la regione al fine di assicurare che le responsabilità derivanti dall’attivazione – a suo tempo – di tale sito e dallo sversamento eventuale in esso di rifiuti speciali e pericolosi siano individuate, anche al fine di perseguire eventuali reati, sia penali che erariali.
E su queste puntuali domande sono arrivate al Consigliere regionale dei Verdi Francesco Saverio Borrelli le prime due risposte scritte da parte dei competenti uffici regionali. Risposte non prive di incongruenze e di incomprensibili lacune. Dal dirigente regionale responsabile dell’ufficio bonifiche abbiamo saputo che al 18 novembre scorso il comune ha rendicontato lo smaltimento di 2.607, 58 tonnellate di rifiuti solidi urbani, responsabile che non ci ha detto nulla però su come e dove queste tonnellate di rifiuti siano state smaltite né sui risultati delle eventuali analisi effettuate su di esse. Questo dirigente ci ha fatto sapere anche che i lavori dovranno essere terminati entro 180 giorni a partire dal 30 maggio scorso e, quindi, entro lo scorso novembre, ma non ci ha detto nulla sul perché dei ritardi. Ha sottolineato che l’appalto è a misura e che quindi verrà riconosciuto soltanto il costo dei rifiuti effettivamente smaltiti e, soprattutto, che le domande poste dal leader dei Verdi Borrelli riguardano attività di controllo non di competenza del suo ufficio.
Una questione incomprensibile, tutta da chiarire e sulla quale si ritornerà. Anche perché l’Amministrazione Pacifico continua a tacere. Il dirigente dell’Arpac, anch’esso attivato d’ufficio per rispondere al Consigliere Borrelli, ha invece risposto che al 20 novembre scorso il comune di Mondragone, quale soggetto obbligato, non aveva provveduto ad alcuna rimozione di rifiuti, contraddicendo clamorosamente quanto dichiarato dal dirigente regionale responsabile delle bonifiche. E’ un tipico caso in cui la mano destra non sa cosa faccia quella sinistra! Che dire? La Regione, che finanzia con oltre 3 milioni di euro la bonifica, ritiene di doversi limitare ad una verifica cartacea e burocratica, a controllare cioè se le ‘carte stanno a posto’, sostenendo che è compito del comune dare le risposte alle domande da noi poste. Il comune, dal canto suo, tace e nulla dice su ciò che sta accadendo sulla Cantarella. E i cittadini, in definitiva, non possono sapere, non possono avere alcuna risposta alle 8 domande poste. Si tratta di una situazione incresciosa ed intollerabile. Ma non ci fermeremo: chiederemo al Consigliere Borrelli di andare avanti, di pretendere che la regione acquisisca dal Rup del comune di Mondragone tutte le informazioni necessarie per dare puntuali ed esaustive risposte ai quesiti posti.
inviato da Ambc – Associazione Mondragone Bene Comune