Aversa (Caserta) – Per far crescere il numero degli ascolti o dei lettori troppe volte i media non esitano ad interpretare fatti a loro uso e consumo. E’ quanto sta avvenendo con Papa Francesco che di recente è stato etichettato come “violento” per aver dato un paio di schiaffetti sulla mano ad una donna che, forse, per poterlo vedere più da vicino mentre percorreva piazza San Pietro non si è accontentata di avergli dato la mano ma l’ha trattenuta, tirandolo a sé, come è apparso ben chiaro dal video, mettendo a rischio la stabilità del Papa che, come tutti sanno, ha problemi di deambulazione.
Così, a mio parere, la reazione di Bergoglio all’azione della donna è stata quella che qualunque essere umano ultraottantenne, con difficoltà deambulatorie, avrebbe avuto d’istinto, ovvero colpire la mano che lo stava tirando perché lo lasciasse. Quanto al volto imbronciato, inquadrato dal video, per me era quello di un uomo spaventato. Un uomo che, riavutosi dallo spavento, si è pubblicamente scusato del gesto. Per i media non è andata così, nessuno ha pensato a questa possibilità ma si è andato a cercare un precedente da proporre come testimonianza di un carattere irascibile. Perché? Per qualche punto in più negli ascolti. Possibile che gli autori dei servizi televisivi non abbiano mai avuto un “buffetto” correttivo, magari da piccoli? E se fosse esistita la televisione quando Gesù Cristo buttò all’aria i banchetti dei venditori e li scacciò dal Tempio con la frusta, come avrebbero commentato l’azione che, poi, ha ripetuto pari pari San Pio da Pietrelcina quando scacciò i venditori dall’area antistante il convento di San Giovanni Rotondo che vendevano persino la sua immaginetta trasformata in santino?
C’è poi l’attacco lanciato ai “due Papi”, Francesco e Benedetto XVI, con titoloni in cui il Ratzinger si “scaglierebbe” contro Bergoglio per la possibilità balenata dal Pontefice argentino di far accedere al sacerdozio uomini sposati, dimenticando che il celibato ecclesiastico non è un dogma di fede ma una regola imposta degli stessi sacerdoti già nei primi secoli dopo Cristo a chi sceglie di servire Dio. Una regola come tante altre che esistono in tante associazioni e persino in istituzioni militari che vengono scelte da donne e uomini come, ad esempio, i carabinieri dove non si può contrarre matrimonio prima di aver compiuto l’età prevista da una apposita legge, o che esistono chiese cattoliche (anche in Italia) i cui sacerdoti sono sposati e ordini religiosi che hanno tra le regole da rispettare per potervi appartenere quella del celibato e della castità.
E allora perché questo “assalto” a Papa Francesco? Lo abbiamo chiesto a don Pasquale de Cristofaro (conosciuto da tutti come don Pasqualino), coetaneo di Bergoglio e sacerdote da oltre 60 anni. “Che ci sia un attacco frontale ed uno subdolo, sia esterno che interno, al Papa è evidente. L’episodio di piazza San Pietro – afferma don Pasqualino – è stato una vera e propria montatura mediatica, basata sul nulla. Il Papa si è scusato subito della sua reazione”. “Quanto alla questione del celibato – continua il sacerdote aversano – è una tradizione della Chiesa che è stata conservata, la quale, però, vede anche la presenza di sacerdoti sposati come gli anglicani passati alla chiesa cattolica. Oggi per contrastare la crisi vocazionale c’è chi intende allargare il sacerdozio in caso di emergenza, limitando la cosa a zone come Amazonia e Brasile, alle donne, a uomini sposati. Su questo, a differenza di quanto affermano i media, le posizioni dei due Papi non sono contrapposte. C’è stato un Sinodo sull’Amazonia in cui è stata avanzata una proposta. Papa Francesco è fedelissimo al Concilio e alla tradizione”.
“Ma – aggiunge don Pasqualino – si distingue dai predecessori per una certa elasticità ed apertura verso il mondo laico-cattolico perché la Chiesa non è fatta solo di uomini, tant’è che ha appena nominato alla segreteria di Stato una donna. I tradizionalisti sono rigidi mentre i progressisti sono per l’apertura ma Papa Francesco, a mio parere, è equilibratissimo. Purtroppo, ha rotto un poco gli schemi e ha il difetto, se così vogliamo definirlo, di parlare apertamente senza preoccuparsi di essere ‘diplomatico’. I veri nemici del Papa sono all’interno della Curia perché, essendo Bergoglio una persona molto retta, ha rotto le cosiddette uova nel paniere a chi si era fatto spazio per fare il proprio tornaconto e non il bene della Chiesa, cosa che il Papa non accetta reagendo con fermezza. Questo da un lato gli attira l’animosità da parte dei bersagliati e dei corrotti, dall’altro lato dai tradizionalisti. Ovviamente, in queste situazioni c’è sempre chi ci sguazza”.