Aversa, gli allievi della “Aladdin” ricordano il dramma dei bambini nei campi di sterminio

di Redazione

Aversa (Caserta) – Per non dimenticare. È stato questo il motivo che ha spinto molte scuole d’Italia a celebrare la Giornata della Memoria, che ricorre ogni anno il 27 gennaio, anniversario della liberazione dei sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti. Anche la scuola paritaria “Aladdin” di Aversa, guidata dalla dirigente Michela Di Caprio, ha deciso di commemorare la Shoah del popolo ebraico.

La manifestazione, fortemente voluta dalla dirigente Di Caprio e dalla responsabile alle attività scolastiche, Paola Lavezzo, si è tenuta il 28 gennaio, alle ore 18, nella parrocchia di Santa Maria la Nova.  I bambini, attraverso balli, canti e parti recitate di alcuni film, come “La vita è bella”, e passi letterari più conosciuti, hanno sottolineato quanto è importante non dimenticare le sofferenze che hanno subito i deportati, considerati per qualche anomala ragione “diversi”. Inoltre, hanno dato prova di quanto non sia scontato commemorare, specie per evitare che tali sofferenze possano avvenire oggi in qualsiasi posto del mondo.

L’istituto aversano ha posto l’attenzione soprattutto sulla condizione che vivevano i più piccini nei campi di concentramento nazisti. Questi vi entravano solo perché ebrei e non aveva ragione alcuna di starci sé non quella del morire, poiché, essendo molto piccoli, non avevano alcuna l’utilità per la macchina bellica tedesca. Uno strazio umano a cui i piccoli “aladdini” hanno gridato contro con un canto unanime, tramite i versi del brano di Jovanotti “Viva la libertà”.

“I piccoli sono stati bravissimi – ha commentato, soddisfatta la dirigente Di Caprio – e mi hanno emozionato davvero tanto. È importante insegnare agli alunni, sin dalla tenera età, il rispetto e l’amore per l’altro; piantare in loro il seme della pace e non della guerra. Non devono ripetersi episodi come quello della Shoah, che ha causato la morte di 6 milioni di persone. Il lavoro della scuola in sinergia con le famiglie – conclude – mira prima di tutto a questo. Solo così possiamo dire mai più”. IN ALTO IL VIDEO

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