Aversa (Caserta) – “Dopo Capodanno Aversa si è svegliata in una condizione di degrado che non si verificava da decenni”. Inizia con questo grave j’accuse un intervento dell’associazione “Basta!” di Aversa che continua impietoso: “Spazzatura non raccolta, topi nelle scuole, i residui degli assurdi festeggiamenti degli aversani, una ragazza di 19 anni finita in ospedale perché colpita da un proiettile vagante, l’aria malsana dei roghi tossici che non si sono fermati nemmeno a Natale, traffico delirante e gente arrabbiata, incattivita, arrogante, tracotante, che non riesce più a vedere la città come il luogo della collettività”. Un’analisi che porta ad affermare: “Così la situazione non può far altro che peggiorare. Si è innescato un circolo vizioso che porterà la città al collasso totale. Ai nostri figli, di questo passo, che città consegneremo? E quanto può un bambino diventare un bravo cittadino se non ha che pessimi esempi e bruttezza davanti agli occhi?”.
“Il circolo vizioso – continuano gli aderenti al sodalizio ambientalista – comprende come al solito lo scaricabarile: gli abitanti di Aversa incolpano l’amministrazione. L’amministrazione attuale dà la colpa alle precedenti e alla poca civiltà della gente. “Basta!” crede che, come sempre, la verità sia nel mezzo. Partendo da questa considerazione si compie un minimo di analisi: “Il sindaco ha ereditato una città che era già allo sbando, nessuno può negarlo, le formule magiche per risolvere i problemi non esistono ma è arrivato il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo e trovare strade alternative. Risolvere il problema con la Senesi una volta per tutte, costi quel che costi. Chiedere esplicitamente la collaborazione dei cittadini e dello Stato Centrale (la nostra proposta di richiedere lo di stato di emergenza ambientale che fine ha fatto!?) fregandosene del consenso e dei poteri forti, pensando al futuro della città. Un futuro che va oltre i 5 anni di carica”.
Lo scossone non risparmia i concittadini: “Gli aversani, d’altro canto, dovrebbero smetterla di ritenersi singoli individui e (ri)diventare cittadini, cioè parte di una collettività. E quindi fiancheggiare le istituzioni anche se hanno votato per gli avversari. Fare solo il proprio dovere non basta più, dobbiamo farci carico di qualcosa in più se vogliamo che la città migliori. Bisogna capire ad esempio che – soprattutto in piena emergenza non si può non fare bene la differenziata, o aggiungere alla “monnezza” per strada divani, mobili e materassi”. Al termine l’appello: “La gente vede una città allo sbando e smette di amarla, le istituzioni qualora avessero voglia di lottare si ritroverebbero sole: il cane si morde la coda ancora ed ancora. Innamoriamoci di nuovo di Aversa e facciamo in modo che i più piccoli lo facciano. Tutti abbiamo delle responsabilità nei confronti anche dei bambini, figli di tutta la comunità”.