Aversa (Caserta) – “Per un capello bianco” e “Disordine fuori dal tempo”: sono questi i titoli dei libri nati dalla creatività degli studenti del Liceo Jommelli di Aversa e dall’impegno dei loro docenti nell’ambito della staffetta di scrittura creativa Bimed, coordinata dalla docente Raffaella Pelosi. Gli scrittori in erba sono, rispettivamente, gli alunni della V Dl, con la docente Maria Grazia Aloi, e della V Cl, con la docente Caterina Zapparrata. L’iniziativa, che quest’anno giunge alla diciassettesima edizione, coinvolge oltre seicento scuole italiane e italiane all’estero, rendendo protagonisti diecimila studenti nei processi di apprendimento collegati alla Cittadinanza Europea.
L’evento, ogni anno, ottiene il Patrocinio istituzionale del Ministero dell’Ambiente, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, del Senato della Repubblica e del Ministero della Giustizia. La Staffetta nasce come esercizio di scrittura per gli studenti che decidono di aderire al progetto, con lo scopo di incentivare le nuove generazioni non solo alla lettura, ma anche alla scrittura. Le modalità di svolgimento della Staffetta sono semplici: ogni staffetta è composta da dieci squadre dello stesso grado di scuola che lavorano alla stesura di un racconto, capitolo dopo capitolo, a partire da un incipit scritto da un noto scrittore su un tema stabilito da Bimed. All’interno di ogni staffetta, dunque, una scuola scrive il primo capitolo della storia e lo passa alla seconda, che continua l’opera intrapresa, e così di seguito fino all’ultima scuola della staffetta. Una volta terminati tutti i racconti, Bimed li pubblica su un libro stampato rigorosamente su carta riciclata.
“Uno degli elementi fondamentali per la nostra civiltà è la scrittura – spiega la dirigente scolastica Rosa Celardo che ha consegnato ad ogni allievo partecipante l’attestato valido per i crediti formativi – che ci aiuta a superare le nostre solitudini e restituisce alla parola un ruolo-chiave funzionale alla cittadinanza ed ineludibile per la crescita. La scuola ha bisogno di progetti come questi, in grado di appassionare i giovani, alimentandone la coscienza critica, l’ingegno e l’impegno civile. La ‘scrittura partecipata’ permette la condivisione di esperienze tra ragazzi provenienti da luoghi e contesti anche molto diversi, consentendo loro di sperimentare come, attraverso il confronto dialettico, si possa meglio perseguire un obiettivo comune”.