Mentre il Festival di Cannes nomina il cineasta Spike Lee presidente di giuria della competizione 2020, primo afroamericano a rivestire tale ruolo, la Mostra del Cinema di Venezia comunica, a sorpresa, il suo presidente per la 77esima edizione in programma al Lido dal 2 al 12 settembre prossimi. E si tratta di una signora presidentessa, l’attrice australiana Cate Blanchett, vincitrice di due premi Oscar e, senza dubbio, una delle interpreti dal palmares più ricco e variegato dell’universo cinematografico contemporaneo. Infatti, il suo invidiabile curriculum vanta anche un analogo impegno a Cannes nel 2018, edizione nella quale la Blanchett volle fortemente la palma al miglior attore per il nostro Marcello Fonte, protagonista di “Dogman” di Matteo Garrone.
La decisione è stata annunciata dal presidente della Mostra Paolo Baratta, che l’ha adottata congiuntamente al CdA, accogliendo con entusiasmo la proposta del direttore artistico Alberto Barbera. La bionda ed eterea diva, tra l’altro vincitrice di una Coppa Volpi nel 2007 per l’interpretazione “transgender” di Bob Dylan nel complesso “Io non sono qui” di Todd Haynes, ha accolto l’investitura con emozione, dichiarando che “ogni anno attendo la selezione di Venezia e ogni anno risulta sorprendente e notevole. Venezia è uno dei Festival più suggestivi al mondo. Una celebrazione di quel mezzo provocatorio e stimolante che è il cinema in tutte le sue forme”, e definendo, poi, “un privilegio e un piacere essere quest’anno presidente di giuria”.
Barbera, dal canto suo, motiva la giusta scelta affermando che “Blanchett non è soltanto un’icona del cinema contemporaneo…Il suo impegno in ambito artistico, umanitario e a sostegno dell’ambiente…ne fanno una figura di riferimento per l’intera società. Il suo immenso talento d’attrice, unitamente a un’intelligenza unica e alla sincera passione per il cinema, sono le doti ideali per un presidente di giuria”.