Discariche abusive di materiale edile, eternit e vecchi motori estese per circa 10mila metri quadrati tra viale San Teodoro, viale Grimaldi e Viale Moncada. Un vero e proprio disastro ambientale su cui la polizia ha dato un giro di vite per contrastare il fenomeno. Denunciati due uomini, di cui uno con precedenti proprio in materia di reati ambientali, mentre l’altro percettore del Reddito di cittadinanza, che stavano smaltendo illegalmente anche rifiuti speciali dopo aver svuotato edifici e depositi.
Gli agenti del commissariato di Librino li hanno trovati mentre, da un autocarro, stavano scaricando ingenti cumuli di materiale di risulta, per poi abbandonarli sulla strada, a pochi metri da numerose abitazioni e dai tombini. Il tutto col pericolo che le piogge potrebbero far confluire i detriti nelle falde acquifere e nel sottosuolo, con danni ambientali ancora più gravi. Ma non è finita qui. Dalle indagini è stato accertato che uno dei due uomini aveva occupato abusivamente un immobile dell’Istituto Autonomo Case Popolari per allestirvi un ulteriore deposito di raccolta illegale di rifiuti speciali. Entrambi sono indagati per il reato di raccolta, gestione e abbandono illegale di rifiuti speciali sulla pubblica via; denunciati anche e rispettivamente per truffa aggravata, per l’ingiusto conseguimento del reddito di cittadinanza, e per l’invasione dell’immobile di proprietà dello Iacp.
Nell’immediatezza, i due uomini hanno ripulito la strada e il mezzo è stato sequestrato così come l’immobile usato come deposito, che aveva un ingente quantitativo di rifiuti al suo interno. Come se non bastasse, nonostante la sfilza di gravi reati, nel corso degli accertamenti e delle contestazioni effettuate dai poliziotti è giunto sul posto il padre di uno dei due uomini il quale, insieme al figlio, ha offeso gli agenti poiché non voleva che venisse sequestrato l’autocarro, minimizzando l’accaduto. Così anch’egli è stato indagato in quanto è stato accertato che anche lui aveva occupato un garage di proprietà dello Iacp. IN ALTO IL VIDEO