Aversa (Caserta) – Citazione con fissazione di udienza a maggio per gli ex sindaci, assessori e dirigenti del comune di Aversa implicati nell’inchiesta della Corte dei Conti per canoni mai riscossi e occupazioni abusive nelle case di proprietà del Comune in via San Lorenzo. La Procura contabile aveva contestato un presunto danno erariale da 2,7 milioni di euro per il periodo 2009-2013, su un buco accertato, però, di oltre 16 milioni cominciato già all’inizio degli anni ’90, di cui gran parte è andata in prescrizione, per «la cattiva gestione di 136 alloggi comunali popolari in via San Lorenzo, quasi tutti occupati abusivamente e per i quali non sono mai stati riscossi i relativi canoni di locazione».
Insomma, politici e dirigenti non si sarebbero impegnati fattivamente per recuperare le somme o liberare gli alloggi. Indagati due ex sindaci, due ex assessori al Patrimonio e tre dirigenti al Patrimonio. I nomi degli indagati sono gli stessi dei destinatari degli inviti a dedurre, ad eccezione della quota addebitata al defunto sindaco Giuseppe Sagliocco, che, essendo deceduto, va eliminata dal totale (come richiesto dal legale degli eredi Fabrizio Perla, che difende anche gli ex sindaci Mimmo Ciaramella e Enrico de Cristofaro e gli ex assessori Balivo e Virgilio) e non spalmata sugli altri indagati. Aumentato di 100mila euro l’addebito all’ex sindaco Enrico de Cristofaro e diminuito della stessa somma a testa agli ex assessori Romilda Balivo e Nicla Virgilio.
L’inchiesta era stata condotta dal viceprocuratore generale Ferruccio Capalbo, sotto il coordinamento del Procuratore regionale Michele Oricchio, e delegata alla Guardia di Finanza di Aversa. Nello specifico, questa la situazione: per gli ex sindaci Domenico Ciaramella (2002-2012) per 501.142 euro e Domenico De Cristofaro (2016-2019) per 401.142 euro. Gli ex assessori al Patrimonio Romilda Balivo (2010-2012) per 201.142 euro e Nicolina Virgilio (2012-2014) per 201.142 euro. I dirigenti dell’Ufficio Patrimonio Florio Elio (2008-2011) per 451.142 euro e Alessandro Diana (2012-2015) per 591.142 euro e Stefano Guarino, dirigente ad interim del Patrimonio (2015-2017 e dal 2017 a oggi) per 251.142 euro. «Dagli accertamenti effettuati – scriveva il pm – è emerso comprovato che per un lunghissimo arco temporale non sono stati riscossi i canoni dovuti per numerosi cespiti di proprietà del Comune». Si tratta di 136 alloggi in via San Lorenzo 75.
«Nonostante i chiari indirizzi forniti dal consiglio comunale – scriveva ancora il pm – i 136 alloggi in esame risultano tutti occupati sine titulo da parte di soggetti peraltro sistematicamente morosi. Nonostante fosse stata approvata la graduatoria degli assegnatari, sono stati stipulati solo 96 contratti dei quali 94 tra il 1989 e il 1990 per la durata di un solo anno, 2 tra il 1995 e il 1997 per la durata di 4 anni». Contratti che non sono stati mai rinnovati e che tra l’altro prevedevano una clausola risolutiva espressa per il caso in cui l’assegnatario non pagasse il canone nei termini fissati o fosse comunque moroso nei confronti del Comune. Circostanza quest’ultima verificatasi sistematicamente, attesa la risalente morosità connotante tutti gli occupanti gli immobili, a fronte della quale il Comune non ha intrapreso alcuna iniziativa finalizzata a un reale recupero, fino all’intervento della finanza, avvenuta nel 2018.Oggi, sebbene in concreto sia tutti senza titolo, stanno pagando nella quasi totalità i canoni.
In chiusura, anche una buona notizia per il Comune normanno che è uscito vittorioso da una causa intentata davanti al Tar Campania dalla vedova di un costruttore per un presunto risarcimento danni di 8 milioni di euro a seguito dell’inattività a fronte di una vicenda urbanistica risalente agli anni novanta.