“Il paziente sta bene, è uno dei casi lievi. È un caso banale: quello che stiamo affrontando è un fenomeno infettivo molto simile all’influenza, quindi molto frequente e banale”. Così Giovanni Di Perri, virologo dell’Amedeo di Savoia, ospedale dove si trova l’uomo di Torino affetto da coronavirus.
Il decreto legge? Sono misure cautelative che per ora non coinvolgono il Piemonte. La psicosi non è immotivata, la mortalità è al 3%, legata a pazienti anziani con altre patologie. Bisogna quindi vigilare e farlo circolare il meno possibile. Rispetto ad altri problemi ha coordinate favorevoli. La quarantena è un elemento di grandissimo valore, non sempre è applicabile”.
A gettare acqua sul fuoco anche Maria Rita Gismondo, direttore responsabile di Macrobiologia Clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze, il laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano in cui vengono analizzati da giorni i campioni di possibili casi di Coronaviru. «A me sembra una follia. Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Non è così», ha scritto sulla sua pagina Facebook.
«Il nostro laboratorio ha sfornato esami tutta la notte. In continuazione arrivano campioni. – scrive ancora nel post – Questa follia farà molto male, soprattutto dal punto di vista economico. I miei angeli sono stremati. Corro a portar loro la colazione. Oggi la mia domenica sarà al Sacco. Vi prego, abbassate i toni! Serena domenica!». «Leggete! Non è pandemia! Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno! Per Coronavirus 1!!!», ha scritto ancora in un post.