Nella notte di mercoledì 21 marzo 2018, i poliziotti della Questura di Caserta, nel corso di un’operazione sul territorio di Villa Literno, arrestavano i tre albanesi Roland Cami, 28 anni, Qerim Cami, 37, ed Eduard Vesi, 40, tutti in Italia senza fissa dimora )gli ultimi due pregiudicati per reati specifici) nella flagranza del reato di tentato omicidio, porto abusivo di arma comune da sparo con relativo munizionamento, resistenza a pubblico ufficiale, possesso non giustificato di oggetti atti ad offendere e di arnesi atti allo scasso, lesioni personali, nonché per la ricettazione di un’arma, un’autovettura e un enorme quantitativo di sigarette di contrabbando ed altro rubati.
L’operazione traeva spunto da informazioni assunte nel corso di attività info-investigativa, condotta dal personale della Squadra mobile casertana, nell’ambito della quale si era appreso dell’esistenza di una “batteria” di tre o quattro rapinatori di nazionalità albanese, i quali, utilizzando un’autovettura Audi A8 grigia rubata, perpetravano svariati furti e rapine in diverse regioni del Centro Sud Italia, utilizzando, come appoggio logistico, un’abitazione di Villa Literno. Lo sviluppo di tali informazioni aveva portato gli investigatori a ipotizzare che i criminali in questione potessero corrispondere a quella che, ormai già da diverse settimane, era nota agli addetti ai lavori come “la banda dell’Audi grigia”: un manipolo di criminali, specializzati nei furti in esercizi commerciali, che stava terrorizzando numerose città e piccoli centri in mezz’Italia e che, grazie alla macchina di cui disponevano, erano praticamente imprendibili.
In più circostanze avevano forzato posti di controllo delle forze dell’ordine che, per quanto ne avevano segnalato persino la targa, non avevano portato a risultati apprezzabili. Sulla scorta di tali informazioni, gli operanti effettuavano un servizio di appostamento nei pressi del covo, ove l’autovettura veniva notata entrare nel portone di accesso con quattro persone a bordo. Chiuso il cancello e circondato l’automezzo, dopo una iniziale apparente resa dei soggetti, che erano scesi dall’abitacolo, il conducente rimetteva nuovamente in moto il veicolo, facendo risalire gli altri occupanti, e partiva in retromarcia, tentando di investire gli agenti intervenuti e di abbattere il cancello dell’abitazione per darsi alla fuga. I poliziotti, che solo grazie alla loro prontezza di riflessi riuscivano ad evitare l’investimento, si vedevano quindi costretti ad esplodere alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo dell’Audi, in particolare del motore e delle ruote, allo scopo di arrestarne la corsa.
Neutralizzata la macchina, i malviventi scendevano dal mezzo ma non certo per arrendersi: tentavano comunque di darsi alla fuga, ma venivano inseguiti e, tre di loro, bloccati dagli agenti della Mobile. Il quarto, invece, faceva perdere rapidamente le proprie tracce. All’esito della perquisizione dell’auto, venivano rinvenuti e sequestrati una pistola Beretta calibro 7,65, risultata rubata, completa di tre cartucce, diversi arnesi atti allo scasso, numerosissime stecche di sigarette di svariate marche del Monopolio di Stato, 350 biglietti “Gratta e Vinci” nonché il cassetto di una macchinetta cambiamonete con all’interno oltre 3mila euro.
Al termine degli atti di rito, Roland Cami ed Eduard Vesi venivano associati al carcere di Santa Maria Capua Vetere, mentre Qerim Cami veniva piantonato, in stato di arresto, nel reparto di ortopedia dell’ospedale civile di Aversa, dove veniva ricoverato a seguito di una ferita da arma da fuoco riportata al polpaccio destro durante le fasi dell’operazione. Le attività investigative avviate all’indomani dell’attività, finalizzate a individuare il quarto componente della banda, permettevano di identificarlo rapidamente nel pluripregiudicato Jetmir Vezi, 38enne albanese, fratello dell’arrestato Eduard, registrato in Afis con oltre dieci “alias” e, al pari degli altri, attinto da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa in esito alla convalida dell’arresto. Le successive acquisizioni info-investigative permettevano alla Mobile casertana di ipotizzare concretamente che il ricercato, che nelle more era stato dichiarato formalmente “latitante”, aveva riparato all’estero per sfuggire alla cattura. Pertanto, gli uffici giudiziari e ministeriali interessati provvedevano all’emissione di un mandato di arresto europeo e successivo inserimento dell’ordinanza cautelare anche in ambito internazionale. Ulteriori e più dettagliate informazioni, acquisite dagli investigatori casertani nel corso delle incessanti ricerche del criminale, avevano recentemente confermato che il fuggitivo si trovava ancora all’estero; peraltro, risultava che lo stesso aveva cambiato le proprie generalità, proprio al fine di sottrarsi ai controlli delle forze dell’ordine.
Ciò nonostante, grazie alla cooperazione internazionale instaurata con i paesi interessati, in particolare dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, nell’ambito del progetto “Wanted 3” per la ricerca di latitanti, e dal Servizio per la Cooperazione internazionale di polizia, Vezi è stato intercettato e catturato. Infatti, l’altro ieri, 17 febbraio 2020, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia ha formalmente comunicato che il latitante internazionale Jetmir Vezi è stato tratto in arresto presso il posto di frontiera “Blato”, nella Macedonia del Nord. Al momento, aveva esibito documenti riportanti l’alias di Jetmir Korra. Associato al carcere competente per territorio, sono in atto le procedure funzionali alla sua estradizione verso l’Italia.