Sant’Arpino (Caserta) – Il sindaco di Sant’Arpino, Giuseppe dell’Aversana, ha scritto al presidente del Consiglio dei Ministeri, Giuseppe Conte, per far presente la carenza di personale negli uffici comunali. Dell’Aversana sollecita al governo un piano straordinario di assunzioni per un potenziamento delle risorse umane negli uffici comunali. In particolare, il primo cittadino atellano pone l’accento sulle problematiche dei comuni in dissesto. «Egregio presidente del consiglio- scrive il sindaco rivolto a Conte – urge un’azione del governo per consentire anche ai comuni in dissesto finanziario di assumere personale negli uffici. Lancio questo grido di allarme poiché i servizi essenziali ai cittadini vanno garantiti anche dai comuni in dissesto».
Dissesto che il comune ha dichiarato a causa dell’enorme massa debitoria che supera i quindici milioni di euro. Da anni si è di fronte ad un ente sottodimensionato. Oggi conta 41 dipendenti a fronte di una popolazione di oltre 15.000 abitanti. Applicando i parametri ministeriali (1 dipendente ogni 158 abitanti), il comune dovrebbe avere 95 dipendenti per poter dare servizi alla cittadinanza. «Ora basta con i tagli alla Pubblica Amministrazione, bisogna tornare ad assumere per rilanciare l’economia e dare servizi ai cittadini. Noi sindaci che amministriamo comuni in dissesto e con gravi carenze economiche – scrive Dell’Aversana – siamo soggetti ai controlli sulla compatibilità finanziaria delle assunzioni di personale da parte della Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali, un ostacolo che ci penalizza ulteriormente». «Questo mio accorato appello – continua – nasce dall’amara constatazione di una vera e propria emergenza che avremo quest’anno con il picco di cessazioni dal servizio per l’adesione alla cosiddetta quota cento».
Nella missiva il sindaco ha posto anche l’accento sulla necessità di potenziare le risorse economiche che il governo ha messo a disposizione per la stabilizzazione degli lsu. «Gli lsu, senza retribuzione e con grande senso del dovere, – conclude – portano sulle loro spalle il peso della carenza organica. Riusciamo a tenere aperti molti uffici grazie a loro. Vanno stabilizzati con uno sforzo economico maggiore da parte del governo al fine di consentire ai comuni di avere subito, personale preparato ed efficace».