Entrano in manette contro la riforma della prescrizione. L’Ordine degli Avvocati di Napoli, presieduto da Antonio Tafuri, protesta così in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario. Gli avvocati, in toga, sono entrati ammanettati nella Sala dei Baroni, nel Maschio Angioino, dove si svolgeva la cerimonia, in aperta polemica con la riforma Bonafede.
Gli avvocati contestano la legge che, a loro avviso, rischia di trasformarsi in un “ergastolo processuale per cittadini imputati a vita”. “L’Avvocatura, baluardo della democrazia e garante dei diritti, è oggi qui in questa sede, per denunziare i gravissimi attentati ai princìpi e ai valori fondamentali su cui si fonda lo Stato di diritti”, ha detto prendendo la parola il presidente dell’Ordine forense Antonio Tafuri. E ha parlato di “odiosa compressione dei diritti della difesa e del ruolo dell’avvocato sta purtroppo caratterizzando la politica giudiziaria anche nel nostro Paese”.
Tafuri ha lanciato per ben diciassette volte il suo “io accuso” contro il potere esecutivo, dalle scelte sui tempi del processo penale alle politiche su processo civile, tributario e sulle carceri, fino all'”abuso delle intercettazioni”. E sulla prescrizione ha ribadito: “Io accuso il potere esecutivo che ha abolito la prescrizione, spacciando questa misura come intervento acceleratorio e sapendo perfettamente, invece, che il processo senza prescrizione è un processo che non si concluderà mai”.