“Hammamet Village”, il primo film su Craxi fu girato dall’aversano Ninì Grassia

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Ha suscitato molte discussioni, in questo periodo, il film sugli ultimi giorni di Bettino Craxi ad Hammamet con la regia di Gianni Amelio ed una superba interpretazione di Pierfrancesco Favino. Pochi, però, se non gli addetti ai lavori, sanno che un film simile fu girato nel 1997 dall’aversano Ninì Grassia. A ricordarlo la trasmissione Rai “Stracult”. Stiamo parlando di “Hammamet Village”, film uscito nel 1997, ma mai distribuito sia nei cinema che in home video. Nel cast, come risulta anche dalle pochissime informazioni sulla relativa pagina di Wikipedia, i tre sosia di Bettino Craxi, Silvio Berlusconi e Massimo D’Alema (rispettivamente Pierluigi Zerbinati, Maurizio Antonini e Alberto Colaianni, ben noti al pubblico soprattutto televisivo per le loro apparizioni nelle trasmissioni del Bagaglino; e Antonio Zequila, che nel decennio successivo sarebbe stato concorrente de “L’Isola dei Famosi” e, proprio in questi giorni, del “Grande Fratello Vip”.

Un esempio di come sia stato lungimirante il regista aversano, all’anagrafe Antonio Grassia (nato ad Aversa il 31 marzo 1944 e deceduto a Castel Volturno il 28 febbraio 2010), che in quel periodo aveva nel curriculum decine di film popolari con Nino D’Angelo, Gigi D’Alessio, Sal Da Vinci e tanti altri. La storia vedeva Berlusconi che voleva fare un film su Craxi e così si recava direttamente ad Hammamet. Il film, come riferito da Grassia in un’intervista, era pronto per uscire verso l’inizio del 2000 ma venne a mancare Craxi e “per rispetto a questo grande uomo non l’ho voluto distribuire”.

Qualche anno dopo, nel 2006, Grassia, che non ha mai nascosto il suo sostegno all’area politica del centrodestra, cercò di far uscire una versione modificata del film, in chiave anti-Bassolino, lasciando molte scene con Craxi e Berlusconi ma spostando l’obiettivo sul tema dell’emergenza rifiuti a Napoli, col nuovo titolo di “Casinopolis – A me me pare proprio ‘na strunzata”. Veniva, in questo caso, raccontata una Napoli diventata pulita e luogo di benessere totale grazie a Berlusconi; ma i napoletani non erano contenti, preferivano la città sporca e piena di rifiuti, erano troppo abituati al disordine. Neppure “Casinopolis”, tuttavia, trovo via d’uscita.

Ninì Grassia oggi è ricordato ad Aversa con un parco pubblico in via Atellana che, ironia della sorte, di fatto non è stato mai aperto. Sarebbe interessante, tra l’altro, organizzare una retrospettiva, un festival a lui ispirato. Ma si sa, la Cultura non è il piatto preferito dalle amministrazioni comunali aversane. Di seguito il rispettabilissimo curriculum, postato su Wikipedia. «Musicista, laureato in sociologia, dal 1967 studiò al Centro Sperimentale di Cinematografia conseguendo il diploma in regia cinematografica e televisiva con ottimi voti. Nel 1971 iniziò la pratica, quale assistente alla regia in alcune produzioni negli studi Rai di Napoli. Esordì nel mondo dello spettacolo suonando il pianoforte in uno dei gruppi facenti parte del “clan” di Adriano Celentano. Nel 1970 divenne il fondatore, a Napoli, del Mondial Piper, dove scritturò i più noti complessi italiani e stranieri del momento. Organizzò, sempre a Napoli, i concerti di gruppi musicali internazionali come i Black Sabbath, i Mungo Jerry, i Soft Machine, ma anche di artisti italiani come i Pooh, Claudio Baglioni e altri.

Ninì Grassia si impose dunque come regista cinematografico di rilievo grazie ai primi tre film musicali e d’amore interpretati dal cantante Nino D’Angelo: Celebrità, L’Ave Maria e Lo Studente, pellicole che riscossero un buon successo. Nel corso del tempo Grassia si affermò come film-maker completo, occupandosi in prima persona di produzione, scrittura, regia e persino delle musiche. I suoi film hanno spaziato in generi anche molto diversi tra loro, tra cui quelli erotici, con un occhio anche per il mercato estero (Medio Oriente, Asia, America Latina e in particolare gli Stati Uniti). Nella sua carriera realizzò e/o produsse 43 film, 53 spot pubblicitari e 37 documentari, spesso componendo in prima persona le musiche. All’attività di regista affiancò quella di soggettista, sceneggiatore, montatore e produttore, talora anche per altri registi. In varie pellicole apparve come attore (per esempio Celebrità, Il cantante e il campione e Provocazione fatale). In almeno tre casi curò anche il montaggio. Oltre a realizzare programmi televisivi per Rai 1 e Rai 2, Ninì Grassia riusciva a produrre, scrivere e dirigere in media un film all’anno, sempre interpretati da noti attori del cinema italiano e straniero. Morì due giorni dopo la presentazione delle liste elettorali alle Regionali 2010, nelle quali figurava tra i candidati consiglieri della Regione Campania per il partito dell’Udc».

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