Aversa (Caserta) – Accelerazione nella lotta all’abusivismo edilizio ad Aversa. Nella mattinata di ieri, una serie di ordinanze del dirigente del settore edilizia privata è stata pubblicata sull’Albo Pretorio del Comune con l’obiettivo di riportare ordine sistemando una vicenda che ha avuto inizio ben 17 anni fa.
Cinque mansarde, quattro da 5 metri quadri ed una quinta da 150, da acquisire (due) al patrimonio comunale e da abbattere (tre). Ubicate al civico 141 di via Michelangelo, “Cooperativa Oasi ’87”, in una zona centrale di Aversa, le mansarde erano state sequestrate dalla Polizia municipale nel giugno del 2003. Il 28 luglio successivo era stato ordinato al proprietario «di demolire a proprie cure e spese le opere abusive e di ripristinare lo stato dei luoghi entro 90 giorni». Contro questo provvedimento vi fu il ricorso alla magistratura con la decisione finale della Corte di Appello, Sezione Penale di Napoli, che confermò la demolizione.
A nulla era servita, intanto, la domanda di sanatoria edilizia avanzata dai proprietari che avevano acquistato le mansarde, perché presentate dopo i novanta giorni dalla emanazione dell’ordinanza di abbattimento e per tutta un’altra serie di complesse motivazioni giuridiche. A mettere, poi, fretta, dopo tanti anni, agli uffici comunali, è giunta, nello scorso mese di settembre, una nota della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere con la quale, tra l’altro, ha invitato l’amministrazione comunale normanna «a fornire notizie corredate anche dalla relativa documentazione circa l’avvenuta emissione dei provvedimenti sanzionatori di propria competenza ed, in particolare, relativi all’avvenuta acquisizione, a titolo gratuito, del bene al patrimonio comunale».
Da qui le ordinanze con le quali si intima «di procedere allo sgombero, da persone e cose dell’immobile in uno alle opere abusivamente realizzate entro e non oltre 30 giorni dalla comunicazione dell’atto con esplicita avvertenza che in mancanza procederà la polizia municipale previa apposita comunicazione da notificarsi all’interessato del giorno e dell’ora dell’esecuzione coattiva». C’è, però, da evidenziare che, almeno per il momento, non si arriverà né alla cessione al patrimonio comunale né all’abbattimento delle cinque mansarde, considerato che contro il provvedimento del dirigente dell’Ufficio Edilizia Privata, i destinatari possono proporre ricorso davanti al Tribunale Amministrativo Regionale della Campania.
Insomma, il rischio è che la “telenovela” continui ancora per anni. Dall’amministrazione l’assessore alla Legalità, Benedetto Zoccola, ha dichiarato: «Si tratta di provvedimenti che sono la diretta conseguenza di altri presi dopo i controlli edilizi sul territorio e complesse battaglie legali avviate anni fa e giunte a conclusione». «Come parte politica – ha concluso l’esponente dell’esecutivo capeggiato dal sindaco Alfonso Golia – posso solo dire che saremo sempre dalla parte della legalità e chi ha realizzato opere abusive deve adeguarsi alle disposizioni di legge».