Sono stati condannati a pene che vanno dagli otto mesi a un anno e dieci mesi di reclusione gli 11 imputati, ex guardie ambientali, operanti a Castel Volturno, in provincia di Caserta, finiti sotto processo per usurpazione di funzioni pubbliche e possesso di segni distintivi e altri materiali in uso ai corpi di polizia. Assolti, invece, l’ex sindaco della città del litorale domizio, Dimitri Russo, tre ex assessori della sua giunta e un dirigente del settore ecologia, che erano stati accusati di abuso d’ufficio, perché, nei loro casi, “il fatto non sussiste”.
Le ex guardie ambientali avrebbero dovuto svolgere attività di vigilanza ambientale sul territorio Castel Volturno per conto del Comune, segnalando eventuali criticità a Polizia municipale e forze dell’ordine. Tuttavia, secondo i giudici, si sarebbero trasformati in “para-poliziotti”, sequestrando camion che sversavano immondizia, fermando auto per strada e chiedendo autorizzazioni nei locali pubblici. Per la Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha coordinato le indagini e retto l’accusa in dibattimento, l’ex sindaco Russo e gli altri amministratori avrebbero concesso poteri non leciti alle guardie ambientali sulla base di una convenzione (datata ottobre 2015), poi ratificata con apposita delibera di giunta. Tre mesi dopo la firma (nel gennaio 2016), la delibera fu revocata, ma nel periodo di attività, secondo i giudici, le guardie ambientali avrebbero adottato provvedimenti che esorbitavano dalle loro competenze.
L’ex sindaco Russo, dopo l’assoluzione, ha commentato: “Il paradosso è che la procura convalidava i sequestri effettuati dalle guardie ambientali, mentre noi dell’amministrazione avevamo seri dubbi sui poteri che loro esercitavano, tanto che revocammo la delibera dopo pochi mesi. Ero comunque certo che alla fine sarebbe emersa la mancanza di responsabilità della mia giunta”.