Centinaia di mascherine e prodotti disinfettanti per proteggersi dal coronavirus venduti a prezzi superiori dal 100 al 400 per cento del loro reale valore e nove denunce per il reato di “manovre speculative su merci”.
E’ il bilancio di un’indagine condotta dalla polizia giudiziaria e dal nucleo di polizia economico tributaria di Milano sulla base “dell’analisi dell’imponente mole di dati messi a disposizione dai gestori dei principali portali di commercio elettronico”. Gli accertamenti si sono concentrati, in particolare, su un centro di distribuzione logistica in provincia di Piacenza e su rivenditori, anche privati, nelle province di Napoli e Bologna. Inoltre, le Fiamme Gialle hanno compiuuto tre interventi su altrettanti venditori ambulanti sprovvisti di licenza commerciale, che cedevano ai passanti mascherine prive del marchio CE alle fermate della linea 2 Crescenzago.
L’indagine era stata aperta la scorsa settimana con la supervisione dei procuratori aggiunti Tiziana Siciliano ed Eugenio Fusco per “manovre speculative sui beni di prima necessità”, in base agli articoli 501 bis e 515 del codice penale. Gli uomini delle Fiamme gialle, già mercoledì scorso, avevano perquisito le sedi milanesi di Amazon e eBay nel tentativo di trovare elementi e documenti utili alle indagini.