Coronavirus, casi positivi al Neuromed: zona rossa in Molise

di Redazione

Il presidente della Regione Molise, Donato Toma, ha firmato il decreto che istituisce la zona rossa per i Comuni di Venafro e Pozzilli, in provincia di Isernia, e riguarda circa 30mila persone. Salgono così a quattro i Comuni in zona rossa in Molise dopo i casi di Riccia e Montenero di Bisaccia in provincia di Campobasso. Il provvedimento è stato adottato a seguito del contagio di alcuni pazienti ricoverati al “Neuromed” di Pozzilli (Isernia), centro neurologico di rilevanza nazionale. Nella relazione trasmessa dall’Azienda Sanitaria del Molise (Asrem) è evidenziato, tra l’altro, che “la numerosità dei pazienti Covid positivi di Neuromed può configurare l’esistenza di un cluster epidemiologico con potenziale coinvolgimento anche del personale di assistenza” e che gran parte degli operatori sanitari del Neuromed “venuti a contatto con i pazienti risultati positivi al Covid-19 risiede nei territori di Pozzilli e Venafro”.

Intanto, dalla struttura sanitaria viene precisato che “sin da metà febbraio Neuromed ha adottato, a tutela dei pazienti e del personale, stringenti e progressive misure di prevenzione che sono risultate coerenti e anche talvolta precedenti a quelle imposte dai decreti del Governo e delle ordinanze del Governo regionale. Malgrado tali cautele e la drastica riduzione dell’attività clinica, che è stata limitata ai soli casi di urgenza e di interventi non differibili, sia ambulatoriali che di ricovero”, lo scorso 18 marzo si è registrato il primo caso di positività.

Complessivamente si sono riscontrati 9 casi di infezione, 7 dei quali asintomatici, in un solo reparto, la Neuroriabilitazione. “Sono quindi state immediatamente attuate – si legge nella nota – tutte le misure di isolamento di questi pazienti e di tutela del personale sanitario previste dalle procedure e dai protocolli ministeriali e regionali, in stretto contatto con l’Asrem. In ragione di quanto sopra – prosegue il documento – chi ha frequentato e continua a frequentare la struttura di Neuromed per ragioni urgenti e indifferibili, non è esposto a un più elevato rischio di contrarre l’infezione, se si attiene alle norme raccomandate per la frequenza di qualsiasi ambiente”. Inoltre, “le visite ai pazienti ricoverati presso Neuromed sono state precluse già dallo scorso 12 marzo”.

L’allerta è scattata non solo in Molise, visto che al Neuromed affluiscono anche pazienti dalle regioni limitrofe, in particolare dalla Campania e dalla confinante area casertana. Molti sindaci di quest’ultima provincia, infatti, hanno chiesto a tutti i cittadini che, per motivi di lavoro, visite mediche o altro, si sono recati nella struttura molisana negli ultimi venti giorni di contattare immediatamente il medico curante al fine di ricevere le indicazioni da seguire.

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