Con i primi due casi di positività al coronavirus in Valle D’Aosta, tutte le regioni d’Italia risultano colpite dal contagio. Secondo l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera “è importante che tutti rispettino uno stile di vita prudente, non solo gli over 65”. Secondo il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, la chiusura delle scuole potrebbe essere prolungata oltre il 15 marzo.
Secondo i dati forniti ieri dalla Protezione Civile, emerge che al 5 marzo sono 3296 i positivi (590 in più del giorno precedente), 148 (+41 rispetto al giorno prima) i deceduti e 414 i guariti (+138). Nel dettaglio, 2251 i malati in Lombardia, 698 in Emilia Romagna, 407 in Veneto, 124 nella Marche, 108 in Piemonte, 61 in Toscana, 45 in Campania, 44 nel Lazio, 28 in Liguria, 21 in Friuli Venezia Giulia, 18 in Sicilia, 14 in Puglia, 9 in Umbria, 8 in Abruzzo, 7 in Trentino, 7 in Molise, 2 in Valle d’Aosta, 2 in Calabria, 2 in Sardegna, uno in Basilicata e uno a Bolzano.
Coronavirus, Locatelli: possibile proroga scuole chiuse – “E’ stata fatta una scelta di sospendere fino al 15 marzo” le scuole, “con la possibilità di riconsiderare e rimodulare la scelta in base a quello che sarà lo scenario epidemiologico che andremo a verificare giorno per giorno”. Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli in conferenza stampa non escludendo la possibilità di un allungamento della misura. “Potrebbe configurarsi questa eventualità, ha risposto infatti a chi gli chiedeva se fosse ipotizzabile un allungamento dei tempi.
Rinviato Referendum del 29 marzo – Il governo ha deciso di rinviare, a data da destinarsi, il referendum sul taglio del parlamentari che era in programma il 29 marzo (leggi qui).
Milano, altro magistrato contagiato: è il terzo caso al palazzo di Giustizia – Terzo caso di coronavirus al palazzo di Giustizia di Milano: un magistrato, infatti, è risultato positivo al test. E’ così scattata l’allerta negli uffici della Procura Generale, al terzo piano della cittadella giudiziaria milanese, dove sono partite le operazioni di sanificazione di uffici e corridoi da parte del personale dell’Agenzia di tutela della salute.
Molise, chiuso l’ospedale di Termoli: sanitari devono sottoporsi al test – In Molise è stato chiuso l’ospedale “San Timoteo” di Termoli con all’interno numerosi operatori sanitari tra medici, infermieri e altri con mansioni varie, che dovranno essere sottoposti al test per accertare l’eventuale contagio da coronavirus. Il provvedimento si è reso necessario a seguito della positività accertata di altri due professionisti del comparto ospedaliero, rientrati dopo una vacanza in Trentino insieme al medico termolese risultato mercoledì positivo al coronavirus.
Per la Cnn l’Italia è il focolaio del coronavirus – Dopo la lettera del Dipartimento Usa che sosteneva anche il rischio terrorismo e il video francese di Canal Plus sulla pizza “corona”, l’Italia è ancora una volta presa di mira. L’emittente tv americana Cnn, infatti, ha mostrato una cartina del contagio del coronavirus con l’Italia al centro da cui partivano raggi verso tutti gli altri paesi del globo, probabilmente riferendosi al fatto che in alcuni casi il virus sarebbe stato portato in giro partendo dalla penisola. Di Maio: “La Cnn distorce la realtà” – Non si è fatta attendere la replica del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “La Cnn – ha scritto su Facebook – mostra una cartina in cui sembra che l’Italia sia l’origine del focolaio del coronavirus. Questa è una visione distorta della realtà. Il punto però non è la Cnn, questo è solo un esempio, perché sono anche altri i media internazionali che stanno dipingendo l’Italia in modo sbagliato. La disinformazione di alcune testate fa a pugni non con delle opinioni, ma con i dati numerici: l’Italia è la nazione che sta gestendo con più rigore questa emergenza, che, come sappiamo, si è sviluppata in Cina”.
In Germania il primo focolaio europeo di coronavirus – Il coronavirus è entrato in Europa più volte e il primo focolaio potrebbe essere quello isolato in gennaio in Germania, a Monaco (leggi qui).
Due nuovi morti in Francia e altri 92 casi, nessuna regione immune – Ci sono due nuovi morti di coronavirus in Francia e altri 92 casi, che portano il conto complessivo a 377. Dopo i primi contagi riscontrati nella Valle della Loira, ora tutte le aree metropolitane del Paese risultano toccate dalla malattia. Tra i due morti, una è una donna di 73 anni dell’Indre-et-Loire, che aveva partecipato alla riunione di una chiesa evangelica di Mulhouse, dove c’erano 2mila persone. L’altro è un uomo di 40 anni che viveva nell’Eure-et-Loire ed era appena tornato da Milano.
New York, salgono a 13 i casi accertati – I casi di infezione da coronavirus a New York sono più che raddoppiati in meno di 24 ore salendo a 13. Lo ha reso noto il sindaco Bill de Blasio. Primo caso anche in New Jersey, nell’area metropolitana proprio di fronte Manhattan, dove è stato trovato positivo un trentenne.
Trump: “Falsi i dati dell’Oms sulla mortalità” – Il tasso di mortalità del 3,4% di cui parla l’Organizzazione Mondiale della Sanità per il coronavirus è un “numero falso”. Lo afferma Donald Trump in un’intervista a Fox. “E’ una mia impressione basata sulle conversazioni che ho avuto con molta gente”, spiega il presidente americano, osservando come molte delle persone che contrarranno il coronavirus “si riprenderanno rapidamente, senza neanche vedere il medico”.
Gran Bretagna, fallito il contenimento: i casi aumentano – Il numero dei contagi da coronavirus nel Regno Unito, indicato per ora nell’ordine delle decine, è destinato “solo ad aumentare” nei prossimi giorni e settimane dopo il balzo delle ultime ore. Lo ha ribadito il professor Chris Whitty, principale consigliere medico del governo britannico, aggiungendo che la fase del tentativo “di contenimento” è saltata e che si è ormai passati all’obiettivo di “ritardare il picco dell’epidemia” oltre il periodo invernale nel quale gli ospedali e il sistema sanitario sono già oberati.
Oms: “Tutti i Paesi facciano il test su chi ha i sintomi” – “Incoraggiamo i Paesi che vogliono sapere quanta parte della loro popolazione è stata contagiata dal Covid-19 a iniziare a fare i test sulle persone con sintomi”. E’ quanto afferma dall’Oms Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico del programma per le emergenze. “Siamo a otto settimane dall’inizio dell’epidemia e abbiamo già identificato il virus, abbiamo la sequenza genetica, la Pcr e il test sierologico. Questa mole di conoscenze non ha precedenti per una nuova malattia”.