Sono 35 le persone arrestate, di cui 18 nel Bresciano, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Brescia e condotta dalla Polizia di Stato che ha stroncato un traffico di droga. L’attività d’indagine, culminata nell’operazione “Kitchen”, ha permesso di acclarare un giro d’affari di circa 8 chili di cocaina al mese per un volume di affari all’ingrosso di circa 2 milioni e mezzo di euro all’anno. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni dolose, rapina, detenzione e cessione di armi. È stata inoltre disposta una misura prescrittiva nei confronti di un appartenente all’Arma dei Carabinieri, attualmente in quiescenza, che risulta avere rivelato notizie investigative coperte da segreto.
Le indagini inizialmente erano dirette nei confronti di un gruppo di magrebini dediti allo spaccio di rilevanti quantitativi di hashish, poi hanno riguardato un sodalizio albanese, che importava dall’Olanda cocaina, rifornendo numerosi clienti, tra i quali uno storico trafficante bresciano già condannato a dieci anni di carcere. Nel corso delle indagini sono emersi numerosi episodi di violenza fisica. «Pestaggi negli scontri tra bande. Una donna è stata addirittura picchiata selvaggiamente con una mazza da baseball e il giorno successivo le hanno sparato due colpi di pistola in auto mentre viaggiava in tangenziale a Brescia e non è stata raggiunta dai colpi» ha spiegato il sostituto procuratore Claudia Moregola.
«Questa inchiesta sul traffico di droga conferma la pericolosità di gruppi che operano sul territorio bresciano», ha detto il direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina, in passato capo della Squadra mobile di Brescia. «Era altissima la domanda di droga già 20 anni fa nel Bresciano e oggi probabilmente lo è ancora di più» ha aggiunto. «L’operazione riguarda pusher, trafficanti internazionali e spacciatori locali per uno schema verticale» ha spiegato il questore di Brescia, Leopoldo Laricchia. «Per strozzare il sistema bisogna partire dal basso, dallo spaccio su strada» ha aggiunto il questore bresciano. IN ALTO IL VIDEO