La procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo dopo le denunce di diversi medici che hanno raccontato le condizioni insicure del “Covid Hospital” di Boscotrecase, nel Napoletano. I medici hanno descritto l’ambiente come un «lazzaretto» dove «mancano i kit per la tracheotomia, le pompe infusionali, la nutrizione enterale e parenterale, i reagenti per gli esami, i sistemi di monitoraggio della pressione arteriosa invasiva. E mancano i farmaci: sia gli antivirali sia gli antibiotici. Perfino i sedativi».
Degli 11 ricoverati, 5 sono morti e anche su questo la Procura vorrà vederci chiaro e potrebbe chiedere a breve le cartelle cliniche. Per ora sono stati bloccati i ricoveri nel vecchio ospedale Sant’Anna e Santa Maria della Neve per la «gravissima carenza di presidi strutturali e computerizzati». Tutto è nato da una lettera che i medici hanno inviato all’Asl, nella quale hanno raccontato come lavorano in quell’ospedale mettendo a rischio la loro stessa incolumità.
Al momento quella della Procura sarà un’attività di carattere conoscitivo, che non potrà interferire ovviamente con il lavoro di chi è impegnato in prima linea. L’Asl Napoli 3 in una nota invece sostiene che le polemiche dei medici «sono sterili» e che il «blocco dei ricoveri è stato determinato esclusivamente dalla saturazione dei posti disponibili».