Trentola Ducenta, il commissario vieta le mascherine artigianali: “Sono pericolose”

di Antonio Taglialatela

Trentola Ducenta (Caserta) – Fino ad oggi Trentola Ducenta è tra i pochissimi comuni del Casertano dove non si sono registrati casi accertati di contagio da coronavirus Covid-19. La situazione, ovviamente, è in continua evoluzione e soggetta ad improvvisi mutamenti, per cui non va assolutamente coltivata l’aspettativa che la comunità possa continuare ad essere “immune” dal virus anche nei giorni a venire. A tal proposito, il commissario straordinario, Andrea Cantadori, che regge le sorti del Comune, ha messo in campo una serie di misure che, anche secondo le autorità sanitarie, al momento ha contribuito a tutelare la comunità, tra cui una serie di interventi di sanificazione (cinque) superiore alla media dei comuni italiani, anche rispetto a quelli del Nord più colpiti dal virus, e l’intensificazione dei controlli sugli spostamenti da parte della Polizia municipale e dei carabinieri, associata comunque alla buona risposta dei cittadini che ha deciso di restare a casa e uscire solo nei casi consentiti per situazioni di reale necessità.

Proprio per confermare questo buon andamento, il commissario Cantadori ci tiene ad informare i cittadini sull’utilizzo improprio delle mascherine, diffidando tutti anche a produrne in modo “artigianale”, poiché si può produrre l’effetto contrario: da ipotetico strumento di difesa a mezzo che può favorire il contagio e la diffusione del virus.

“A Trentola Ducenta – spiega Cantadori – non sono state finora distribuite mascherine monouso in maniera indiscriminata. Le mascherine monouso, come dichiarato ripetutamente dalle autorità sanitarie, in caso di cattivo utilizzo o di errato smaltimento possono costituire fonte di contagio e di diffusione del virus. Tali mascherine, spesso di scarso valore economico, infatti, hanno una validità di poche decine di minuti, dopodiché, se conservate in casa o alla portata di persone, possono contribuire alla propagazione del virus. Si è purtroppo registrata una impennata di contagi da coronavirus in alcuni casi in cui le mascherine monouso sono state distribuite indiscriminatamente alla cittadinanza, creando l’infondata e pericolosa illusione di creare riparo dal contagio. Vi è inoltre un problema di smaltimento di tali mascherine che, se non è effettuato correttamente, può provocare gravi danni sanitari e diffondere il virus”.

Ecco perché il commissario ricorda a chi fosse in possesso di mascherine monouso che “lo smaltimento è da effettuarsi dopo un unico utilizzo e che lo stesso deve avvenire alla stregua di rifiuto speciale (in caso di persona contagiata) oppure in doppia busta da inserire nel sacchetto della indifferenziata (in caso di persona non contagiata)”. E diffida chiunque dal produrre artigianalmente mascherine “fai da te” da consegnare ad altre persone. Questa pratica è da considerarsi pericolosissima e possibile fonte di propagazione del contagio. Il Comune non ha in nessun modo autorizzato o incoraggiato tale pratica e, d’intesa con i vertici dell’Asl, richiama l’attenzione sulla pericolosità di tali iniziative, che potrebbero mettere in pericolo la salute pubblica”.

“Come chiarito dalle autorità sanitarie, – spiega ancora Cantadori – le mascherine devono corrispondere alle norme Uni En Iso 14683 e Uni En Iso 10993 e devono essere prodotte unicamente da imprese che abbiano un sistema di qualità certificato (vedi circolare Ministero della Salute DGDMF/15540/P del 13 marzo 2020). Le mascherine con queste caratteristiche sono presenti in Italia in numero molto limitato, per cui le autorità nazionali e regionali stanno provvedendo alla loro distribuzione sul territorio nazionale dando priorità alle zone più colpite e ai Comuni in cui si sono già verificati casi di contagio, comunque limitatamente alle persone più esposte. Si ricorda, ancora una volta, che le mascherine monouso non tutelano se stessi dal virus e che solamente quelle dotate di filtro possono essere in grado di filtrare il virus, ma comunque per un numero limitato di ore (circa otto)”.

Infine, il commissario prefettizio rivolge alla cittadinanza un ultimo ma importante invito: “Prestate attenzione ai comunicati ufficiali del Comune e degli organi preposti, qualunque altra informazione fornita con altro mezzo è da ritenersi infondata e non ufficiale. L’eventuale diffusione di notizie false (fake news) o infondate, o comunque idonee a creare stati di turbativa, sono da considerarsi particolarmente gravi in questo periodo, per cui verranno segnalate all’autorità giudiziaria”.

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