Due farmacisti erano accusati di aver venduto medicinali all’ingrosso senza la prescritta autorizzazione della Regione Campania ma il giudice monocratico penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere li ha assolti con formula piena perché “il fatto non è previsto dalla legge come reato”.
Ad emettere la sentenza il presidente Massimo Urbano al termine di una lunga camera di consiglio, accogliendo la richiesta del difensore, l’avvocato Raffaele Crisileo, il quale dall’inizio di questa vicenda aveva sempre ritenuto e sostenuto che era possibile la vendita all’ingrosso dei farmaci da parte dei farmacisti in quanto non vi era necessità di avere l’autorizzazione regionale che non era da tempo più necessaria ed era stata abrogata per cui la Procura era incorsa in un macroscopico errore di valutazione.
Il pubblico ministero di udienza, invece, era di diverso avviso ed aveva chiesto la condanna a sei mesi di carcere, oltre ad una sostanziosa multa di 10mila euro, per ciascuno dei due farmacisti. Gli imputati sono due noti farmacisti sammaritani, Riccardo Antonone, 60 anni, titolare di una propria farmacia in via del Lavoro, e Generoso Iodice, 58 anni, titolare di una farmacia a Portico di Caserta. La vicenda risale all’anno 2015 quando, probabilmente a seguito di una segnalazione anonima, le forze dell’ordine eseguirono una perquisizione nelle due farmacie e in altre dell’hinterland, rivenendo nella loro contabilità delle fatture di vendite di farmaci e parafarmaci alla società “Mira Farmaceutica srl” di Orta di Atella (Caserta) per delle somme esigue a seguito di una compravendita farmaceutica effettuata. Un guadagno, quello ottenuto dal Antonone e Iodice, come ha dimostrato l’avvocato Crisileo, nel totale di poche centinaia di euro per entrambi i professionisti; il tutto ricollegabile all’anno 2014 e alla stessa società Mira Farmaceutica.
Nel tardo pomeriggio è stato emesso il dispositivo contenente il provvedimento assolutorio, ma non si conoscono le motivazioni che sono importanti da leggere perché’ bisogna comprendere come è stata accolta e con quali motivazioni la vendita dei farmaci è stata ritenuta un fatto lecito, sulla scia della tanta giurisprudenza – come ha dimostrato e depositato, in udienza, l’avvocato Crisileo – delle Corti di merito di vari regioni d’Italia. La vicenda è molto seguita dai vertici delle associazioni di categoria stante un’accesa diatriba nel loro interno sulla possibilità per i farmacisti di vendere o meno i farmaci anche all’ingrosso, sempre con l’emissione di fatture commerciali fiscali, come è avvenuto nel caso due farmacisti casertani.