“La recessione globale è già qui”. Lo scrivono in un report gli economisti di Standard & Poor’s, secondo cui la stretta ai contatti fra individui e ai movimenti delle persone comporteranno, come in Cina, anche in Usa ed Europa un “collasso della domanda” con crescita globale che si fermerà all’1, massimo 1,5%, livelli da recessione. Vista l’emergenza coronavirus, i rischi per la previsione sono al ribasso.
Verso un’ondata di default di società Usa e Ue – Il coronavirus, facendo crollare i flussi di cassa e dando una stretta alle condizioni finanziarie, associato allo shock sui prezzi petroliferi “darà un colpo al merito di credito” di molte aziende, portando probabilmente a “un balzo dei default”, aggiunge l’agenzia di rating, che prevede un tasso di default che negli Usa potrebbe superare il 10% e in Europa avvicinarsi a tale livello nei prossimi 12 mesi.
Morgna Stanley: “Recessione globale, peggio del 2001” – E per il capo economista di Morgan Stanley, Chetan Ahya, “una recessione globale nel 2020 è lo scenario di base: i danni dal coronavirus e dalla stretta delle condizioni finanziarie causeranno uno shock materiale all’economia globale. Questa volta sarà peggio della recessione globale del 2001”.