Aversa (Caserta) – Pista di atletica, tra ritardi e intoppi burocratici, si avvicina il momento (coronavirus permettendo, ndr.) della posa della prima pietra. Dopo la determina dirigenziale dello scorso mese di gennaio e la relativa pubblicazione, si è proceduto ad effettuare una gara con procedura negoziata per l’affidamento dell’incarico di direzione dei lavori e di coordinamento della sicurezza, in fase di esecuzione dei lavori per la realizzazione della pista. Un’opera i cui step burocratici stanno andando avanti sono grazie alla testardaggine di Paolo Santulli (nella foto), nelle sue diverse funzioni, da parlamentare a consigliere comunale a presidente della Commissione Consiliare Cultura e Sport e Delegato alla realizzazione della Pista di Atletica Leggera.
La procedura negoziata prevedeva, in base alla norma, la partecipazione di almeno 5 ditte. «Noi – ha dichiarato Santulli – abbiamo esteso l’invito a 15 ditte, per rendere la partecipazione più massiccia. Il bando, pubblicato nella giornata di venerdì, prevede un importo a base appalto di 49mila euro, oltre accessori. La scadenza per la partecipazione è quella del 31 marzo prossimo». «Dopo tante sollecitazioni, anche se, sempre in ritardo, – ha continuato l’attuale capogruppo consiliare del Partito Democratico – si è riusciti ad ottenere dal dirigente ai lavori pubblici questo prezioso bando che completa la lunghissima serie di adempimenti, sempre travagliati e combattuti, che hanno accompagnato questa controversa opera. Sono però soddisfatto del raggiungimento, teorico, di questo primo traguardo. Sono certo che non mancheranno altri ostacoli, siamo, ormai, allenati, è l’atletica».
Se, però, la pista di atletica sembra essere in dirittura d’arrivo dopo oltre quindici anni, lo sport non sembra avere vita facile ad Aversa. Ponendo da parte la vicenda dello stadio comunale, per il quale, in vista delle passate Universiadi, è stato speso poco meno di un milione di euro per avere una struttura non agibile, rimane l’assurda situazione delle palestre scolastiche. Al di là della sospensione delle lezioni per l’emergenza in atto, le palestre degli istituti scolastici di competenza comunale continuano ad essere agibili di mattina quando le utilizzano gli studenti, mentre perdono l’agibilità di pomeriggio quando non le possono utilizzare gli atleti delle società sportive cittadine che, magari, sono quegli stessi che le utilizzano di mattina. Tutto questo perché nessuno vuole prendersi le relative responsabilità, nei diversi campi di competenza. In queste condizioni è trascorso, oramai, praticamente un anno.