Aversa (Caserta) – di Daniela Vellani – Stiamo vivendo tutti un momento surreale, anomalo, tragico. Da un giorno all’altro la nostra vita è cambiata e siamo stati bruscamente catapultati in una dimensione in cui dopo un primo momento di grande disorientamento, confusione e panico, ci si è resi conto di dover agire rimboccandoci le mani e dando ciascuno un contributo concreto all’insegna dell’amore, della condivisione, della solidarietà e del coraggio.
L’associazione “Virginia Vita”, presieduta da Paolo Musto, che, attraverso nobili manifestazioni di beneficenza culturali di grande impatto emotivo, ha sempre mostrato una grande attenzione verso chi soffre o nei confronti di coloro che sono privati dei bisogni fondamentali, anche in questo frangente di emergenza e di stato di allarme, ha mostrato la sua presenza e attenzione. Tre tablet, con relative schede attive per l’emergenza Covid19, saranno donate dall’associazione all’ospedale “Moscati” di Aversa, guidato dal direttore sanitario Arcangelo Correra, per offrire ai pazienti in isolamento la possibilità di poter comunicare con i loro cari attraverso videochiamate.
Si tratta di un gesto importante perché allevia chi soffre immerso dalla solitudine e dalla paura e di intravedere attraverso il contatto incoraggiante con le persone familiari un raggio luminoso di speranza e di interrompere un tempo angosciante che sembra non avere fine.
Un gesto lodevole, sicuramente, quello dell’associazione “Virginia Vita”, nella speranza che quanto prima la pandemia che sta affliggendo il mondo intero termini e che dall’unione virtuale, ma carica di affetto, si possa passare ad un abbraccio globale e reale con punti di vista modificati dalla sofferenza e dall’apprensione. Quando tutto finirà, saremo diversi e apprezzeremo i veri valori, quelli dell’essenza della vita. Le piccole cose e gesti scontati, spesso sottovalutati o ignorati, perché impegnati in una corsa sfrenata verso attività quotidiane stressanti, acquisteranno ai nostri occhi i colori dell’amore e della bellezza pura.
